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Riforma Madia, per gli ispettori di polizia reclutamento fra i laureati

Forze di polizia, Vigili del fuoco e Forze armate: via libera del Consiglio dei ministri a un pacchetto cospicuo di novità attraverso tre decreti legislativi approvati in via definitiva. Gli interventi sono in parte frutto dell’attuazione della riforma Madia e in parte finalizzati al riordino di r uoli e carriere. Ma andiamo con ordine, in base a quanto si legge nel comunicato diramato nella serata di ieri dal Governo.

I nodi della riforma
Il Cdm ha dato l’ok definitivo a un decreto legislativo (in attuazione della riforma Madia) che realizza la revisione dei ruoli delle quattro forze di polizia statali (Polizia di Stato, Carabinieri, Gdf e Polizia penitenziaria), introducendo una serie di disposizioni che puntano a migliorare l’efficienza di questi Corpi. La riforma punta:
• a rendere gli organici corrispondenti alla consistenza effettiva del personale in servizio;

a semplificare e razionalizzare l’ordinamento;

• ad ampliare le opportunità di progressione in carriera, attraverso la valorizzazione del merito e dell’anzianità di servizio;

• all’elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base, prevedendo il possesso di titoli di studio universitari per la partecipazione al concorso ovvero per l’immissione in servizio, dopo il corso di formazione iniziale, nelle carriere degli ispettori e dei funzionari e ufficiali.

Vigili del fuoco e Forze armate
Via libera definitivo (sempre nell’alveo della riforma Madia) anche al decreto che punta a migliorare l’efficienza del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Il testo procede alla revisione e al riassetto delle strutture del Corpo, ne disciplina le funzioni e i compiti in materia di soccorso pubblico e prevenzione incendi e modifica l’ordinamento del personale per gli aspetti non demandati alla contrattazione collettiva nazionale.
Il Consiglio dei ministri, infine,su proposta della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, ha approvato definitivamente un decreto legislativo che riordina ruoli e carriere del personale delle Forze armate, per rendere uniforme l’ordinamento con quello delle Forze di Polizia a ordinamento civile.

Gli obiettivi
Il provvedimento punta a valorizzare le funzioni dei diversi ruoli, soprattutto iniziali e intermedi, in linea con le nuove esigenze d’impiego dello strumento militare, ridisegnando percorsi formativi e sbocchi di carriera e garantendo un livello delle retribuzioni coerente con le responsabilità, attraverso il ricorso a strumenti differenziati.
L’obiettivo dichiarato è l’attenzione al merito e alla professionalità. Da qui una serie di interventi in materia di reclutamento, stato giuridico, stipendi e avanzamento del personale, con l’individuazione di nuove opportunità di progressione di carriera per concorso.
Il testo, con riferimento al sistema previdenziale, prevede espressamente che i miglioramenti economici derivanti dalle nuove disposizioni operino esclusivamente con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto.

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