Amministratori

Codice antimafia, dubbi finanziari dalla Ragioneria

Nel testo di riforma del codice antimafia, secondo la ragioneria generale dello Stato sarebbero «numerosi i punti critici in relazione ai profili finanziari, che necessitano di chiarimenti». Pertanto risulta «impossibile da parte della commissione Bilancio esprimere un parere compiutamente motivato che possa risolvere tali criticità».

Così il presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama, Giorgio Tonini, secondo quanto si legge nel resoconto della seduta di mercoledì della commissione stessa. Secondo il presidente della commissione Bilancio, prosegue il resoconto, prima del mandato al relatore, «sarebbe auspicabile che il Governo, attraverso il necessario confronto tra le amministrazioni coinvolte, possa prospettare soluzioni che consentano di superare gli aspetti problematici indicati dalla Ragioneria generale, anche approfittando della sospensione dei lavori parlamentari, già prevista per la prossima settimana». Questo, prosegue, consentirebbe alla commissione «di potersi esprimere sia sul testo che sugli emendamenti».

Il provvedimento però arriverà in Aula con o senza il parere della commissione Bilancio. È questo l’orientamento della commissione Giustizia del Senato che ieri mattina non ha dato, come al contrario era previsto, il mandato al relatore proprio per l’assenza di questo parere. Ma, assicurano fonti interne alla maggioranza, nella seduta del 13 giugno il mandato sarà dato e poi si andrà in Aula come da calendario.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©