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Lotta allo smog, accordo di programma nelle 4 Regioni del bacino padano - Dal ministero 16 milioni

di Daniela Casciola

Investimenti pubblici e interventi comuni per liberare la Pianura padana dallo smog. È l’obiettivo centrale del nuovo accordo di programma firmato dal ministero dell'Ambiente e dalle quattro Regioni del bacino padano Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto.
L'intesa prevede misure anti-inquinanti strutturali e condivise nelle quattro Regioni - regole omogenee di accesso alle Ztl, car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione - per dare risposte concrete a un'area di oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana).
A queste misure si aggiunge lo stanziamento di 16 milioni di euro complessivi da parte del ministero: 8 milioni per gli eco-bonus delle Regioni, gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; 8 milioni per ridurre l'inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche.
Sono inoltre allo studio misure sulle tasse automobilistiche e misure di carattere legislativo per accelerare la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel.

Ecobonus per veicoli
Sarà promossa a livello regionale la sostituzione dei veicoli più inquinanti con mezzi a basso impatto ambientale. Le Regioni approveranno i bandi per la concessione degli eco-bonus, sostenuti con contributi statali fino a 8 milioni di euro complessivi.
Sarà poi vietato installare impianti di riscaldamento alimentati a biomassa con prestazioni emissiva inferiore alla classe “3 stelle” (“4 stelle” entro il 2020) e usare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a “2 stelle” (“3 stelle” entro il 2020), mentre sarà reso obbligatorio l'utilizzo di pellet certificati.

Limiti alla circolazione delle auto
Dal 1° ottobre 2018, i Piani per la qualità dell'aria delle quattro Regioni del bacino padano prevederanno la limitazione della circolazione dal 1° ottobre al 31 marzo, dal lunedì al venerdì e dalle ore 8,30 alle ore 18,30, per le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel fino all'Euro 3. La limitazione sarà estesa agli Euro 4 entro il 1° ottobre 2020 e agli Euro 5 entro il 1° ottobre 2025. Le misure riguarderanno le zone urbane dei Comuni con più di 30.000 abitanti, nelle aree di superamento dei valori di PM10 o del biossido di azoto, NO2.

Le buone pratiche agricole
I Piani di qualità dell'aria delle Regioni sosterranno interventi per la riduzione delle emissioni prodotte dalle attività agricole (tra cui la copertura delle vasche di stoccaggio di liquami, una corretta modalità del loro spandimento e dell'applicazione dei fertilizzanti), mentre sarà definita con il ministero dell'Ambiente una proposta riguardante i requisiti generali per l'autorizzazione integrata ambientale delle attività di allevamento zootecnico. Tali interventi saranno sostenuti con contributi statali fino a 8 milioni di euro complessivi.

Il piano emergenze
Condivisa, infine, anche la gestione delle situazioni di emergenza legate al superamento dei limiti di inquinamento atmosferico da PM10, con divieti temporanei anch'essi comuni e omogenei nelle quattro Regioni. Sono stabiliti due livelli di allerta: il primo in seguito al superamento del valore limite di PM10 giornaliero per 4 giorni continuativi e il secondo per 10 giorni consecutivi. Ai livelli di allerta sono associate misure temporanee da attivare prioritariamente nelle aree urbane dei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti nei quali opera un servizio di trasporto pubblico locale.

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