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«Rapporto Ecosistema Urbano», laboratorio tra Comuni e Governo

Anche se gli scontenti fingono di non accorgersene, la qualità ambientale delle città migliora di anno in anno: aria sempre meno sporca, rifiuti sempre più ricuperati, i tram tornano a sferragliare in città che li avevano rimossi decenni fa come Firenze e Palermo. Ma non basta. Bisogna fare di più perché la città sostenibile, che qualche anno fa pareva una fantasia per sognatori velleitari, invece sviluppa progetti, crea innovazione, promuove l’impresa, genera nuova economia e offre ai cittadini una nuova e migliore qualità della vita. Se la «città sostenibile è un obiettivo imprescindibile, i sindaci sono lo strumento per attuare una vera politica ambientale. Io chiedo ai sindaci di applicare una politica ambientale molto severa», diceva ieri mattina il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo alla presentazione della classifica della Legambiente delle città più sostenibili, che si è tenuta a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano.

Il rapporto
Il rapporto Ecosistema Urbano della Legambiente, realizzato insieme con il Sole 24 Ore , ha preso in esame i criteri ambientali più indicativi (qualità dell’aria, rifiuti, verde cittadino, trasporti pubblici e così via) che, pur non completi, permettono di delineare un ritratto ambientale delle 104 più interessanti città italiane. La città in cui è migliore la qualità della vita è Mantova, seguita da Trento, Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno. Milano migliora alla 31ma posizione, Roma fatica all’88mo posto, ultima è Enna. «Si vince tutti insieme o si perde tutti insieme perché le politiche ambientali vanno oltre qualsiasi muro — invita il ministro Galletti — perché in ambiente non è inutile alzare muri sperando di difendere il proprio benessere. Il caso dei cambiamenti climatici è esemplare, i cambiamenti climatici non hanno confini e la siccità che alimenta gli incendi di questi giorni in Piemonte mostrano che il problema riguarda non le generazioni future ma già noi oggi».

La risposta dei sindaci
E i sindaci, come rispondono? Mattia Palazzi, in premiato sindaco della sostenibile Mantova, chiede al ministro di lavorare a fianco di loro. «Scegliamo insieme un gruppo di città di dimensioni e caratteristiche diverse — propone Palazzi a Galletti — per sperimentare insieme come in un laboratorio le diverse politiche ambientali». E con Palazzi ecco in sintonia i sindaci di città piccole e grandi, dell’Alta Italia e del Mezzogiorno come Mario Occhiuto (Cosenza, 13ma nella graduatoria ecologica della Legambiente), Carlo Salvemini (Lecce, 77ma), Jacopo Massaro (Belluno, sesta) alleati insieme Bolzano (terza), Macerata (settima), Verbania (ottava), Treviso (nona), Sassari (33ma) con gli assessori Pierfancesco Maran e Marco Granelli di Milano (33ma nella graduatoria ecologica della Legambiente).
Questi sindaci potrebbero costituire il nucleo del “laboratorio Mantova” in cui modellare insieme le soluzioni ai problemi ambientali e ai dissìdi con cittadini scorbutici, esigenti a parole e al tempo stesso sensibilissimi all’interesse personale: tutti i sindaci si scontrano con le proteste e i “no” prima di istituire una zona pedonale o un limite ai veicoli più inquinanti. «Avanti con la mobilità sostenibile e su questo il governo c’è e l’abbiamo dimostrato con i 75 milioni a disposizione dei Comuni», s’impegna Galletti.

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