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Ilva, il Comune di Taranto apre sul progetto parchi

Non è ancora schiarita nei rapporti conflittuali tra Mise, Regione Puglia e Comune di Taranto sull'Ilva, nè quest'ultimo ha rinunciato ad impugnare al Tar del Lazio il Dpcm sul piano ambientale, ma il sindaco Rinaldo Melucci recepisce positivamente la possibilità, manifestata l'altro giorno al tavolo dal ministro Carlo Calenda, che siano i commissari straordinari dell'Ilva ad anticipare l'avvio della copertura dei parchi minerali in attesa che Am Investco - la società di Arcelor Mittal-Marcegaglia cui compete l'intervento - assuma il governo dell'azienda.
Commenta infatti il sindaco: «Se fosse confermata la possibilità che l'amministrazione straordinaria anticipi gli investimenti in tema ambientale, a cominciare dalla copertura dei parchi minerali, saremmo lieti di valutare che l'azione degli enti locali sta risultando particolarmente incisiva a tutela dei cittadini». Non una parola sul punto, invece, dal governatore Michele Emiliano.

Un’operazione fattibile
Sull'anticipazione dei lavori da parte dei commissari Gnudi, Carrubba e Laghi, Calenda si è tenuto per ora cauto ma l'operazione appare fattibile. Stando a quanto si apprende, avrebbe bisogno solo di un intervento sulla procedura che regola sia l'azione dei commissari in materia di bonifica, che l'impiego dei soldi dei Riva (un miliardo e 100 milioni) tornati dall'estero a seguito d'una transazione. La somma in questione è servita all'amministrazione straordinaria per emettere obbligazioni sottoscritte dal Fondo unico giustizia (Fug) e sarà utilizzata per finanziare i piani di risanamento che riguardano l'area esterna al complesso aziendale Ilva e nei quali potranno essere ricollocati i lavoratori in esubero che non saranno assunti da Am Investco. Adesso, in base all'annuncio di Calenda, si tratterebbe di variare parzialmente lo schema ed impiegare una piccola parte della somma nella cantierizzazione dei parchi. Calcolato in 400 milioni circa l'onere della copertura, intervento che spetta all'acquirente, i commissari anticiperebbero dal miliardo e 100 la quota che serve a mettere in sicurezza il sedime, esborso che verrebbe poi restituito da Am Investco una volta alla guida di Ilva dopo il via libera dell'Antitrust europeo.

Il progetto
Il progetto - commissionato nel 2013 alla Cimolai dall'allora commissario Enrico Bondi e dal vice Edo Ronchi - è infatti pronto, è autorizzato dal ministero dell'Ambiente e l'amministrazione straordinaria ha anche versato al Comune gli oneri di urbanizzazione. Inoltre, Am Investco lo ha accettato in toto impegnandosi a realizzarlo in 36 mesi dal subentro mentre AcciaItalia ne proponeva uno diverso, il che avrebbe significato rifare l'iter. Infine, il Dpcm sul piano ambientale approvato dal Governo a fine settembre (quello che Comune e Regione hanno annunciato di voler impugnare) ha sciolto anche gli ultimi nodi: i protocolli operativi relativi alla parte preliminare dell'intervento. Ci sarebbe dunque un contesto favorevole affinchè la copertura si cantierizzi, dando un primo riscontro positivo alla città. Da rilevare infine che la copertura dei parchi avrà dimensioni enormi: occuperà un'area 700 metri di lunghezza e 260 di larghezza. Sarà simile a quella di un hangar: 40 arcate, ciascuna con una campata di 260 metri. Ogni arcata avrà un'altezza esterna di 80 metri e interna di 70 per consentire il movimento delle macchine bivalenti. Quest'ultime sono alte 40-45 metri e prelevano i minerali stoccati nei parchi per destinarli alla produzione dell'acciaio. Proprio quei minerali che, nelle giornate di vento, inondano di polveri il rione Tamburi di Taranto.

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