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Ricostruzione, Anac: «Soggetti non autorizzati» in due cantieri umbri per l'allestimento delle casette

Presenza di "soggetti non autorizzati" nei cantieri. Mancate verifiche da parte delle affidatarie dei lavori - Cns e Kyneo Energy e Facility - per appurare la sussistenza dei "requisiti generali e tecnici" delle imprese materialmente impegnate nei lavori; e per queste ultime, mancata verifica della "assoluta estraneità da legami criminosi", in sostanza i controlli antimafia, tanto più che «è stato accertato che tali operatori economici provengono dalla stessa area territoriale a forte incidenza della criminalità organizzata».

È quanto rilevato nell'ambito delle verifiche avviate dall'Anac, tramite il nucleo anticorruzione della Guardia di finanza, nei cantieri di Ancarano e Campi di Norcia per la realizzazione delle Soluzioni abitative d'emergenza (Sae), le cosiddette casette, dopo il terremoto. Nei cantieri oggetto delle ispezioni erano infatti presenti imprese che non risultavano tra quelle che avevano presentato la "notifica preliminare" di subappalto.

In sostanza le consorziate Csn e Kyneo Energy e Facility, quali affidatarie del lavori, avevano l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante, la Regione, tutti i sub-contratti, ma lo hanno "ignorato", spiega la delibera Anac. Tra l'altro nei cantieri «non è risultato reperibile alcun dipendente» delle due ditte affidatarie: la Gdf ha rilevato la presenza di personale della "Essegi Linoleum di Sorrentino Giovanni", della "Società Edilizia Capoluongo Srl" e della "Decoop Società Cooperativa di Produzione e Lavoro", tutte ditte dell'hinterland napoletano, i cui addetti hanno giustificato la propria partecipazione ai lavori attribuendola a "distacchi" presso le imprese affidatarie.

Ma secondo Anac, che sottolinea l'assenza dei dovuti controlli antimafia, non si può neppure escludere che «tale presenza di ditte non autorizzate» possa nascondere «situazioni di sfruttamento della manodopera in nero». L'Autorità ha trasmesso la propria delibera alla Procura di Perugia e a quella di Napoli. Spoleto sarebbe stata la procura umbra competente per territorio, ma la scelta è caduta su Perugia per la presenza della Direzione distrettuale antimafia.

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