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Il Censis certifica il paradosso: sempre meno reati nelle città, ma la gente ha paura

di Alessandro Vitiello

Più di un italiano su tre ha una forte percezione del «rischio criminalità» nell’area in cui vive. Teme di subire un reato addittura il 35,9% delle famiglie residenti nel Centro della penisola, il 33% di quelle del Nord-Ovest, con un timore che cresce di pari passo con l’aumentare delle dimensioni del Comune di residenza. Nelle grandi realtà urbane, infatti, oltre la metà dei residenti ha paura.
È scritto nel primo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia pubblicato ieri dal Censis.

L’età della paura
Pur essendo superato nella classifica della gravità dei problemi degli italiani da disoccupazione, evasione fiscale e prelievo fiscale eccessivo, la criminalità preoccupa il 21,5% degli italiani. Un dato in crescita costante negli anni che è stato anche alla base di diverse fortune elettorali.
La lettura delle tabelle elaborate dal Censis mettono in risalto una percezione del rischio che aumenta con le dimensioni demografiche del Comune di residenza: nelle aree non metropolitane si va dall’11,9% dei cittadini nei centri con meno di 2mila abitanti al 36,7% in quelli con più di 50mila. Percentuali che diventano preoccupanti al centro e nelle periferie delle aree metropolitane (50,8 e 38,3% dei residenti).
Gli italiani più preoccupati appartengono a nuclei familiari a basso reddito, che vivono in contesti più disagiati e hanno minori «risorse per l’autotutela». Tra chi ha maggiori problemi economici, infatti, la criminalità è avvertita come secondo problema (il 27,1% del totale) dopo la mancanza di lavoro.
Eppure, i dati delle forze dell’ordine dicono di un contesto in cui i reati sono in diminuzione costante: nel 2008 quelli denunciati in Italia erano complessivamente 2.709.888, aumentati fino ai 2.892.155 del 2013, ma poi in diminuzione anno dopo anno fino a raggiungere il minimo di 2.232.552 nel 2017, il che significa -17,6% in dieci anni (- 10,2% dal 2017 al 2017).
Semplificando, omicidi dai 611 del 2008 ai 343 dell’ultimo anno; rapine da 45.857 a 28.612 e furti (la fattispecie più diffusa e che desta maggiore allarme sociale) calati di 400mila casi negli ultimi 3 anni.

La classifica italiana
Se la provincia di Milano guida la classifica con 237.365 reati, pari al 9,5% del totale, seguita da Roma con 228.856 crimini denunciati (9,2%), Torino (136.384 reati, pari al 5,5% ) e Napoli (136.043, sempre il 5,5%), va detto che in queste quattro aree metropolitane, dove vive il 21,4% della popolazione italiana, si denuncia solo il 30% dei reati commessi.
Per il Censis se si analizzano gli stessi dati in rapporto alla popolazione, Milano rimane in vetta alla classifica, con 7,4 reati denunciati ogni 100 abitanti, seguita da Rimini con 7,2. Il dato rapportato alla popolazione - avverte il Censis - è solo indicativo, perché le due città attraggono giornalmente, per motivi diversi, flussi di popolazione non residente. Al terzo posto Bologna, con 6,6 reati ogni 100 abitanti, poi Torino e Prato con 6 per 100. Firenze, Genova e Roma occupano le posizioni successive, con 5,6 reati ogni 100 residenti a Firenze e 5,3 nelle altre due aree metropolitane.

Il confronto con l’Ue
Il confronto con l’Europa, per una volta, non appare in deficit. I reati denunciati nei Paesi con un ordinamento giuridico penale più simile al nostro, infatti, confermano la nostra situazione di tranquillità relativa.
Nel 2015, per esempio, ultimo anno di possibile confronto, l’incidenza degli omicidi volontari in Italia è 0,8 ogni 100mila residenti, inferiore a quella dei paesi Ue (0,9). Inferiori alla media europea anche i reati più violenti: lesioni dolose 64.042, con un’incidenza di 105,6 ogni 100mila abitanti (media Ue 195,4 sulla stessa quota di popolazione, Francia e Regno Unito 365,9 e addirittura 663,4 ogni 100mila abitanti); rapine 57,8 ogni 100mila residenti, inferiori alla media europea di 71,8. Bassissimo anche il numero di violenze sessuali denunciate, in Italia 4mila, in Spagna 8.640, in Francia quasi 20mila e ancora un record 36mila in UK.

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