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Spiagge sicure, assegnati i contributi - Parte il piano di prevenzione dell’abusivismo commerciale

di Paolo Canaparo

Con l’assegnazione del contributo statale per la realizzazione dei progetti presentati dai Comuni rivieraschi a vocazione turistica è entrato a pieno regime il piano di prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale e della falsificazione e contraffazione di prodotti disegnato dalla direttiva del ministro dell’Interno «Spiagge sicure – Estate 2018».
Due milioni e cinquecentomila euro le risorse provenienti dal Fondo unico giustizia ripartite tra 54 enti locali e principalmente destinate all’assunzione a tempo determinato di personale della polizia locale, al pagamento degli straordinari, all’acquisto di mezzi e attrezzature da fornire al personale dei Comuni per il contrasto all’abusivismo commerciale e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 13 luglio e del 17 luglio 2018).
Quindici Comuni beneficiari si trovano al Nord, 23 al Centro e 16 al Sud. Per l’ammissione ai contributi, gli enti locali dovevano quattro condizioni: 1. ubicazione del centro urbano o di una o più frazioni sulla costa; 2. popolazione non superiore a 50mila abitanti; 3. numero di presenze annue all’interno delle strutture ricettive non inferiore a 500mila, in base ai dati statistici Istat relativi al 2016; 4. significativa presenza sul territorio del fenomeno dell’abusivismo commerciale e della contraffazione.
Settantadue rispondevano a queste caratteristiche e di questi solo 61 avrebbero potuto accedere ai fondi tenuto conto del vincolo che prevedeva potessero essere finanziati non più di tre Comuni per provincia.

La contribuzione statale
La previsione di un finanziamento statale è la significativa novità della direttiva Spiagge sicure 2018 laddove il riconoscimento di un ruolo rilevante ai Comuni e, nell’ambito di questi, in virtù delle specifiche competenze e della capillare conoscenza del territorio, alle polizie locali è stato accompagnato dalla disponibilità di risorse finanziarie da destinare, nel rispetto delle disposizioni di carattere finanziario-contabile, a copertura sia di spese correnti, sia di investimenti, a fronte di bilanci deficitari ed in particolare della carenza di personale della polizia municipale.
Da rilevare anche il valore simbolico dell’operazione tenuto conto che le risorse destinate alla sicurezza locale sono quelle provenienti dalla attività di contrasto alle mafie e ai loro ingenti patrimoni. Resta ferma la possibilità di contribuzione finanziaria da parte delle Regioni che potrebbe essere un’ulteriore leva per implementare i servizi di polizia locale. È evidente come rimanga centrale la disponibilità delle associazioni di categoria dei settori produttivi più colpiti dal fenomeno a contribuire finanziariamente, secondo modelli già sperimentati positivamente in alcune realtà territoriali, all’assunzione di personale con contratto di lavoro a tempo determinato a carattere stagionale.

Gli strumenti di prevenzione
Il finanziamento statale è finalizzato a realizzare specifiche attività di prevenzione i cui strumenti rimangono il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto e la stipula di protocolli d’intesa tra amministrazioni pubbliche e associazioni rappresentative dei settori produttivi.
Tali protocolli sono volti ad assicurare l’intensificazione dell’azione di contrasto alla filiera dell’abusivismo commerciale e della falsificazione dei prodotti, da demandare in via preminente alla Guardia di Finanza, e l’adozione di piani di intervento operativo per un controllo diffuso e sistematico sugli arenili e sulle strade di accesso da demandare alla polizia locale, coadiuvata, ove occorre, da specifici servizi interforze. Si aggiungono la definizione di specifici servizi di controllo da parte delle polizie locali in occasione di spettacoli pubblici o di eventi ad elevata partecipazione di pubblico volti a prevenire la presenza di rivenditori abusivi e l’intensificazione dei controlli nell’ambito dei servizi di prevenzione e contrasto dell'abusivismo commerciale sulla presenza di immigrati irregolari.
Sussiste ora anche l’opportunità di ricorrere all’applicazione del “DASPO urbano” (decreto legge 14/2017) in seguito all’individuazione, attraverso i regolamenti comunali, di aree dei litorali più affollate e caratterizzate da maggiori flussi turistici.

L’elenco delle amministrazioni beneficiarie

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