Amministratori

Legionella, ministero responsabile se gli uffici sono insalubri


Il ministero che non dimostra che esistano altre fonti possibili di contagio da legionella, a cui sarebbe stato esposto il dipendente deceduto per il batterio, resta civilmente responsabile se è accertata la vetustà degli impianti di condizionamento e il loro cattivo stato dovuto a una carente manutenzione. Lo dice la Cassazione, con la sentenza n. 24170, depositata ieri, relativa a una causa intentata al ministero dell'Economia.

Nei casi di contagio da legionella pneumophila l'insalubrità degli ambienti di lavoro unitamente all'assenza della prova che il dipendente contagiato, nello stesso periodo, abbia frequentato altri luoghi di pari insalubrità deve far propendere per l'evidenza del nesso causale materiale tra la condotta del ministero e la lesione subita. Lo stesso giudice, nel riconoscere il risarcimento del danno, dovrà poi accertare la sussistenza della cosiddetta causalità giuridica tra lesione e danno risarcibile.

La Cassazione, anche contro il parere del procuratore generale, afferma l'illegittimità della sentenza che avevano negato il risarcimento del danno patito dagli eredi del dipendente pubblico del Tesoro, che dopo pochi giorni di permanenza in una nuova stanza degli uffici ministeriali aveva accusato malesseri influenzali che si erano repentinamente tradotti in causa di morte per legionella.

I giudici di legittimità hanno, infatti, intravisto nella sentenza di secondo grado, che aveva ribaltato quella di primo, l'applicazione dei criteri penali di certezza della prova e non di quelli civilistici della probabilità prevalente. Rinviati quindi a nuovo giudizio il datore di lavoro pubblico e la società appaltatrice per la gestione degli impianti ministeriali chiamata in causa dallo stesso ministero a discarico della propria responsabilità: la Romeo gestioni Spa insieme alla Unipol Sai per aver assicurato le ditte subappaltatrici della Romeo Gestioni Spa. Al contrario della Srl Teknosanitaria, che è uscita di scena perché si era incaricata solo della bonifica dell'ufficio dopo il caso fatale di legionella.

La sentenza dela Corte di cassazione n. 24170/2018

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