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Le Regioni: subito risorse in manovra

Gli interventi più urgenti di messa in sicurezza dei territori, di contrasto e prevenzione del dissesto idrogeologico saranno al centro dell’incontro di giovedì tra il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e la Conferenza delle Regioni. A sollecitare il confronto sono stati gli stessi governatori per voce del presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che intendono fare il punto sugli eventi calamitosi di questi giorni, per verificare la portata concreta delle misure e delle risorse inserite nella legge di Bilancio e per concordare insieme all’Esecutivo le priorità d’azione.
«Nel primo e unico incontro avvenuto col ministro di tre mesi fa – ha ricordato Bonaccini - esprimemmo preoccupazione per lo smantellamento della struttura di missione “Italia Sicura”, senza che ancora si esplicitasse un’alternativa altrettanto chiara. Il ministro Costa ci rassicurò sulla sua intenzione di procedere in modo diverso, ma altrettanto efficace, per assicurare risorse certe e una programmazione di respiro pluriennale per gli interventi di messa in sicurezza del territorio». L’incontro, sempre secondo Bonaccini, servirà per «concordare soluzioni condivise fondate su risorse certe, programmi pluriennali e procedure snelle di intervento».

Piano contro il dissesto
Un piano contro il dissesto idrogeologico con il ripristino di “Italia Sicura” è stato chiesto dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che intervenendo ad un vertice sul maltempo convocato in Prefettura a Latina, ha ricordaro che nella regione «c’erano progetti per circa 76 milioni per opere infrastrutturali contro il dissesto. Occorre riaprire il grande capitolo della prevenzione perché attraverso la cura del territorio si crea un’ Italia sicura». Zingaretti ha ribadito la richiesta di «un atto forte da parte del Governo sulla fiscalità, con la sospensione, per le attività commerciali, delle contribuzioni fiscali».
Cgil, Cisl e Uil chiedono di introdurre investimenti pubblici in legge di Bilancio per la messa in sicurezza del territorio: «Al momento sono assenti - sostiene Gianna Fracassi (Cgil) -serve una strategia di prevenzione dei rischi naturali e del dissesto idrogeologico». Per Luigi Sbarra (Cisl) bisogna «andare oltre la logica dell'emergenza, riattivare fondi e strutture di missione che qualifichino una strategia nazionale per la difesa del suolo e il buon governo dei bacini idrici». L’esclusione delle attività stagionali dalla contribuzione aggiuntiva dello 0,5% che grava sul datore di lavoro, introdotta dal decreto dignità è sollecitata dal leader della Uila, Stefano Mantegazza.

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