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Decreto sicurezza, freno alle richieste di asilo con la «lista dei Paesi sicuri»

Lista dei «Paesi sicuri» per ridurre le domande d’asilo. Introduzione del reato di «accattonaggio molesto». Piani di emergenza per gli impianti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti. Nell’emendamento del governo guidato da Giuseppe Conte al decreto sicurezza oggi al voto di fiducia al Senato spuntano norme con effetti dirompenti. Senza dubbio quella introdotta con l’articolo 2-bis sui cosiddetti «Paesi sicuri»: disposizione in discussione da molti anni ma mai finora approvata. Il tema però fin dall’estate  è stato al confronto dei dicasteri guidati da Matteo Salvini (Interno), Enzo Moavero Milanesi (Affari esteri e cooperazione internazionale) e Alfonso Bonafede (Giustizia). I cosiddetti «Paesi sicuri» sono quelli dove non ci sono guerre o violazioni sistematiche dei diritti umani: quando si adotta questo schema, come in Francia, chi emigra da queste nazioni non può pertanto invocare i diritti per fare domanda di protezione internazionale. In questo caso l’istanza, come dice l’emendamento viene considerata «manifestamente infondata». La lista sarà stilata con un decreto del ministero degli Affari esteri di concerto con Interno e Giustizia: una volta in vigore, la riduzione delle domande di protezione internazionale sarà proporzionale ai flussi di migranti provenienti dai «Paesi sicuri». Da almeno dieci anni, poi, si discute di una norma prevista ieri dall’emendamento governativo: «Esercizio molesto dell’accattonaggio». L’elemosina è considerata reato, con pena dell’arresto da tre a sei mesi e ammenda da 3.000 a 6.000 euro, se si svolge «con modalità vessatorie, simulando deformità e malattie, attraverso il ricorso a mezzi fraudolenti per destare l’altrui pietà».

Accattonaggio e rifiuti
Una seconda norma prevede la reclusione da uno a tre anni per chi organizza o favorisce per motivi di profitto l’accattonaggio. Un altro articolo aggiuntivo al testo originario del decreto Salvini nasce dall’emergenza incendi negli impianti di rifiuti nelle ultime settimane in Lombardia ma anche in altre zone d’Italia, fenomeno peraltro sorto a più riprese in questi anni. L’esecutivo ha previsto piani di emergenza esterna agli impianti di rifiuti, messi a punto dai prefetti, e a cura dei gestori piani di emergenza interni. Questi ultimi dovranno essere predisposti entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto sicurezza; i prefetti avranno dodici mesi per i piani esterni dopo aver ricevuto quelli dei gestori.

Locali pubblici
Tra le norme di pubblica sicurezza, il governo ha aggiunto quelle per la «prevenzione di disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico trattenimento». In pratica il questore può decidere il divieto di accesso a questi luoghi per chi è condannato con sentenza definitiva, o confermata in grado di appello, nel corso degli ultimi tre anni, in caso di gravi disordini in quei locali. Il divieto di accesso dura non meno di sei mesi e non più di due anni e può riguardare anche i minori con 14 anni compiuti. Salvini, poi, ha sancito la partenza diffusa - oggi è in fase di sperimentazione - dell’uso dei droni per le forze di polizia. Sarà un decreto dell’Interno di concerto con Difesa, Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, sentito l’Enac (ente nazionale per l’aviazione civile), a dettare le modalità di utilizzo «per le finalità di pubblica sicurezza» e, per la Guardia di Finanza, per le «funzioni di polizia economica e finanziaria». L’articolo 32-bis, infine, istituisce il Centro alti studi del ministero dell’Interno, presieduto da un prefetto, per la «valorizzazione della cultura istituzionale e professionale» del personale civile del Viminale. Confedilizia attacca il nuovo testo delle disposizioni sulle occupazioni immobiliari. «Un passo indietro molto grave - dice una nota - nella tutela del diritto di proprietà rispetto a un reato particolarmente odioso come quello di occupazione arbitraria di immobili».

Il maxi-emendamento

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