Amministratori

Arera proroga al 2 maggio l'invio dei dati sugli impianti di smaltimento rifiuti

di Sauro Prandi

Risale a marzo la decisione di Arera di avviare la prima raccolta dati inerente il settore rifiuti (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 6 marzo 2019), che riguarda in particolare il sevizio di smaltimento mediante impianti di trattamento meccanico biologico, e/o di incenerimento, discariche, assegnando come termine per la consegna delle informazioni raccolte il 5 aprile.
Ora, a fronte di diverse richieste, il termine è stato differito di circa un mese, al 2 maggio prossimo, con la determina della direzione ciclo rifiuti n. 2/2019. La mole di dati e la documentazione di supporto da predisporre, infatti, preoccupavano tutti gli operatori di settore, soprattuto a causa delle sanzioni previste in caso di ritardi.
I dati e la documentazione richiesti dall'Autorità, subito apparsi impegnativi sia per la loro analiticità, sia per la quantità, si possono riassumere per macroarea:
Dati tecnici: a) identificazione gestore e attività svolta; b) identificazione dell'impianto a seconda della tipologia (localizzazione, gestore, proprietario), oltre che dati tecnici e operativi di ogni tipologia di impianto (discarica, TMB, inceneritore) e tipologia dei rifiuti in entrata e in uscita; c) provenienza dei rifiuti in ingresso e tariffe che applicate;
Economici: per ogni impianto, dati di conto economico, eventuali mutui in essere, cespiti del gestore, cespiti del proprietario;
Documentazione amministrativa: descritta in modo analitico nelle «Istruzioni per la compilazione dei prospetti per la trasmissione dei dati» (v. pag. 4 e 5).

Necessarie sinergie
Appare evidente come sia necessaria la sinergia tra struttura tecnica e amministrativa del gestore, per fornire la documentazione; tempo a disposizione ne serve sicuramente. Ma i soggetti gestori del servizio integrato di gestione dei rifiuti, e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione, devono aspettarsi una nuova raccolta dati (quella prevista dalla delibera n. 715/2018) riguardante l'istituzione di un sistema di monitoraggio delle tariffe, con riferimento a dati 2018 e 2019 e che saranno alla base della creazione del metodo tariffario applicabile dal 1° gennaio 2020.
In questo caso saranno coinvolti anche i Comuni che gestiscono il servizio di raccolta e trasporto in economia. Ci si avvarrà ancora di apposita modulistica che dovrà essere compilata e "«…. corredata dalle fonti contabili obbligatorie che certificano tutti gli elementi di costi e investimenti dichiarati» (articolo 2.2v. delibera citata), oltre che una dichiarazione di veridicità dei dati, e «… una relazione che illustra sia i criteri di corrispondenza tra i valori riportati nella modulistica con i valori desumibili dalla documentazione contabile, sia le evidenze contabili sottostanti» (articolo 2comma 3).
Un compito è previsto anche per gli enti di governo d'ambito (Egato), che riceveranno copia di tutta la documentazione inviata all'Autorità per consentire loro di validare le informazioni in essa contenute.

La determina di Arera n. 2/2019

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