Vincoli paesaggistici, linea elettrica a bassa tensione solo se interrata e senza sostegno al suolo

L'autorizzazione chiesta dall'Enel Spa al Comune per la realizzazione della linea elettrica a bassa tensione (linea BT) in area sottoposta a vincolo paesaggistico in base all'articolo 134, Dlgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) può essere sì rilasciata, ma a condizione che la stessa venga completamente interrata e senza sostegno alcuno.
Lo prevede, infatti, espressamente, l'articolo 103 comma 2 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) della Sardegna, poiché detta modalità di esecuzione è meno penalizzante per il paesaggio rispetto a quella aerea.

Lo ha ribadito il Tar Sardegna, sezione II, sentenza 281/2019.

La questione
La ricorrente Enel Distribuzione Spa ha chiesto l'annullamento del provvedimento adottato dal Responsabile dell'Area Urbanistica del Comune il quale, previa acquisizione del parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Architettonici, Paesaggio, Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico (BAPPSAE), ha concesso l'autorizzazione per la realizzazione di una linea elettrica con tensione inferiore ai 20 KW (linea BT) incidente in una parte del territorio comunale sottoposto a vincolo paesaggistico, subordinandola però alla condizione che la stessa fosse realizzata completamente interrata e priva di qualsiasi sostegno.
Ciò, in difformità rispetto al progetto presentato dalla ricorrente, che prevedeva invece la realizzazione della stessa con modalità aerea.

I motivi di ricorso
La ricorrente ha ritenuto illegittimo il summenzionato provvedimento, di sostanziale diniego dell'autorizzazione necessaria ai sensi dell'articolo 146, Dlgs 42/2004, lamentando, fra l'altro, che le norme di cui agli articoli 103 comma 2 delle NTA del PPR sardo, 146 e 159, Dlgs 42/2004, nonché gli indirizzi applicativi emanati con la DGR della Sardegna n. 16/3 del 24 aprile 2007, imporrebbero l'obbligo unicamente per le linee elettriche a media tensione (linee MT), ossia quelle con tensione uguale o superiore a 20 Kw.

La sentenza
Il Collegio, facendo proprie le argomentazioni già espresse in relazione ad identica fattispecie dal Tar Sardegna, sezione II, con le sentenze n. 834/2017 e 1033/2014, ha rigettato il ricorso, osservando che:
- il citato articolo 103 comma 2 delle NTA del PPR sardo dispone che, salvo impedimenti di natura tecnica, le più potenti linee MT debbono essere realizzate in cavo interrato, se ricadenti nelle aree quale quella di cui si discute sottoposte al vincolo di cui all'articolo 134 del Dlgs numero 42/2004, ovvero nelle aree ricadenti all'interno del sistema regionale dei parchi, delle riserve e dei monumenti naturali, dei Siti d'interesse Comunitario di cui alla Direttiva del Consiglio 21 maggio 1992, numero 92/43/CEE (cosiddetta “Direttiva Habitat”), nonché dei parchi nazionali ai sensi della Legge 394/1991;
- la norma summenzionata impone altresì di eliminare le linee aeree che non risultassero più funzionali a seguito della realizzazione dei nuovi interventi;
- per l'effetto, solamente le linee elettriche ad alta tensione (linee AT) possono essere realizzate per via aerea e la stessa deliberazione della Giunta regionale sarda invocata dalla ricorrente non esonera affatto dall'interramento le linee BT, ma estende anche alle linee MT l'obbligo di realizzazione interrata.

Conclusioni
La sentenza in rassegna ha quindi concluso per la legittimità dell'autorizzazione comunale vincolata, ritenendola rispettosa dei limiti posti dalle norme vigenti a tutela del paesaggio.
Nelle zone paesisticamente vincolate, pertanto, in assenza di specifica autorizzazione, è inibita ogni modificazione dell'assetto del territorio attuata con lavori di qualsiasi genere.
Il vincolo ambientale, tuttavia, non comporta l'impossibilità assoluta di interventi in dette aree, ma unicamente un loro particolare regime giuridico in maniera tale che, tramite la loro effettuazione, possa essere evitato il benché minimo pregiudizio ai valori del paesaggio e dell'ambiente.