Amministratori

Con 4,2 milioni per 100 Comuni beneficiari parte Scuole sicure 2019/2020

di Paolo Canaparo

Vanno presentati entro il prossimo 31 maggio i progetti dei Comuni per accedere al contributo statale messo a disposizione dei Comuni per attuare l'operazione «Scuole sicure 2019-2020», nata l'anno scorso per prevenire e contrastare lo spaccio di stupefacenti nei pressi degli istituti scolastici.

L'elenco degli enti beneficiari
Alla circolare del gabinetto del ministro dell'Interno di sabato scorso è allegato l'elenco dei cento Comuni ammessi al finanziamento e l'importo per ciascuno di essi, composto di una quota fissa di ventimila euro, identica per tutti, e una variabile calcolata invece sulla base della popolazione residente al 1° gennaio 2018. In questo modo, i contributi varieranno da un massimo di circa 67mila (Taranto, Brescia, Parma) a un minimo di 33mila euro (Trani, Cuneo, Tivoli).
Il budget complessivo a disposizione è 4,2 milioni, il 14% delle risorse 2019 del Fondo per la sicurezza urbana istituito dall'articolo 35-quater del decreto Sicurezza e finanziato a regime dall'ultima manovra di bilancio. Come per la parallela iniziativa «Spiagge sicure», si è voluto valorizzare un numero elevato di centri urbani, estratto dall'elenco dei Comuni più popolosi secondo gli indici Istat. Dal finanziamento sono stati esclusi i 15 Comuni che hanno già usufruito del medesimo contributo per l'anno scolastico 2018-2019 (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste), nonché Reggio Calabria e Cagliari, già destinatari di risorse a valere sul Fondo per la sicurezza urbana.

L'accesso al contributo statale
Gli enti nell'elenco, quindi, per accedere al finanziamento devono presentare un progetto entro il 31 maggio, utilizzando il modello specifico, corredato da una scheda progettuale nella quale vanno descritte le iniziative previste, con le relative voci di spesa.
Come nella prima edizione dell'iniziativa, il contributo può essere destinato a sistemi di videosorveglianza (che non abbiano già beneficiato di forme di contribuzione pubblica), all'assunzione a tempo determinato di agenti di Polizia locale, al pagamento degli straordinari degli stessi, ad acquistare mezzi e attrezzature, a promuovere campagne informative volte a prevenire e contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel rispetto dell'autonomia finanziario-contabile degli enti locali, il contributo potrà essere erogato sia a copertura di spese correnti, sia d'investimento. La quota destinata al pagamento delle spese correnti non dovrà essere superiore al 50% del totale. Di tale percentuale, una quota, sino a un massimo del 10%, potrà essere utilizzata per finanziare campagne educative d'intesa con le Istituzioni scolastiche territoriali.

Valutazione dei progetti ed erogazione risorse
Spetta alla Prefettura verificare l'ammissibilità delle istanze e acquisire il parere del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, quindi approvare il progetto entro 30 giugno. L'avvenuta approvazione sarà comunicata al Comune e al dipartimento della Pubblica sicurezza.
La Prefettura, ancora, può invitare il Comune a produrre chiarimenti e/o documentazione integrativa; respinge l'istanza qualora rilevi la mancata rispondenza della scheda progettuale alle finalità individuate dal decreto, di ciò informando il Viminale.
Nei quindici giorni successivi sono stabiliti il piano definitivo di ripartizione delle risorse e le modalità di erogazione del contributo assegnato.

Il protocollo
Prefettura e Comune interessato stipulano uno specifico protocollo d'intesa a garanzia degli impegni assunti. Per chi ha già sottoscritto protocolli o altri accordi in tema di sicurezza urbana, gli impegni relativi a Scuole sicure possono essere precisati all'interno di un atto aggiuntivo.
Il protocollo deve anche contemplare l'impegno del Comune a produrre specifici report - il primo al 31 ottobre e gli altri alla scadenza di ogni mese fino al termine dell'attività scolastica - nonché una relazione finale sugli esiti dell'iniziativa, corredata dal rendiconto economico-finanziario della gestione e dalla documentazione di spesa. Altri controlli saranno effettuati in base all'articolo 3, comma 5, del dm Interno 18 dicembre 2018.
Le risorse destinate ai Comuni ricompresi nell'elenco, infine, ma che non presentano domanda di accesso al finanziamento o la cui domanda viene respinta dalla Prefettura, ovvero le eventuali somme residue, saranno assegnate agli enti che seguono in graduatoria l'ultimo beneficiario.

La circolare Interno del 20 aprile 2019 n.17287/110/1

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©