Amministratori

Coronavirus/11 - Per le attività essenziali modelli di comunicazione concordati a livello territoriale

di Alessandro Vitiello

Nel rincorrersi di provvedimenti con i quali diverse autorità tentano di contenere e gestire l'emergenza epidemiologica da COVID-19, va segnalata anche la circolare emanata ieri dal capo di gabinetto del ministero dell'Interno n.15350/117(2), che chiarisce alcuni aspetti dell'ultimo decreto del presidente del Consiglio del 22 marzo scorso, relativo in particolare allo svolgimento delle attività produttive e agli spostamenti fra territori comunali diversi.

La circolare
Il provvedimento, nel confermare la sospensione delle attività produttive non essenziali e l'elencazione di quelle consentite, relativamente a queste ultime ricorda che l'operatore economico è tenuto a comunicare al prefetto l'ubicazione dell'attività produttiva, indicando specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e dei servizi relativi a queste. Spettando quindi al rappresentante locale del Governo valutare l'esistenza delle condizioni previste dalla norma per la prosecuzione dell'attività, fermo restando che la comunicazione non è dovuta per l'erogazione di un servizio pubblico essenziale.
La circolare n.15350/117(2) evidenzia la delicatezza della funzione attribuita ai prefetti, che si trovano a «garantire un corretto bilanciamento tra l'imprescindibile esigenza di salvaguardia della salute pubblica e quella, altrettanto essenziale, della continuità dei processi produttivi ritenuti di primaria importanza per il Paese», ma opportunamente sottolinea che il meccanismo delineato dal Dpcm del 22 marzo 2020 non introduce una forma di preventiva autorizzazione prefettizia, ma «in un'ottica di snellimento e semplificazione delle procedure, legittima la prosecuzione delle attività di cui trattasi sino all'adozione di una eventuale sospensione».
Diventa così molto importante che le prefetture corroborino le proprie valutazioni - da rilasciare il più rapiddamente possibile - con il supporto di esperti, delle associazioni di categoria e di altri soggetti istituzionali competenti, tutti animati da spirito di leale collaborazione.
In questo senso, infine, il Viminale invita le prefetture ad avviare subito, con le modalità di consultazione ritenute più efficaci, le necessarie interlocuzioni con gli uffici delle Regioni e degli altri enti territoriali, nonché con le Camere di commercio e gli altri organismi eventualmente presenti sul territorio, in vista di una preliminare ricognizione dei siti produttivi relativi ad attività potenzialmente interessate dalle disposizioni. Utile sarà predisporre specifici modelli di comunicazione utilizzabili dagli interessati.

Circolare del ministero dell'Interno n.15350/117(2)

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