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Coronavirus - Ricovero in casa di cura con tampone negativo a prescindere dalla residenza

di Maria Luisa Beccaria

Serve un tampone preventivo per accertare la negatività al contagio da Coronavirus prima del ricovero di pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere. Va motivato in modo adeguato un diverso trattamento, applicato in base alla Regione di residenza.
Con il decreto ante causam n. 62/2020 il Tar Molise ha sospeso i provvedimenti dell'azienda sanitaria della Regione nella parte in cui, senza motivazione, hanno stabilito il ricovero di una paziente molisana presso una struttura privata accreditata residenziale, senza un preventivo tampone negativo.
La decisione si segnala per l'importante riconoscimento del principio di tutela della salute, che l'articolo 32 della Costituzione garantisce come diritto fondamentale dell'individuo e interesse della collettività.
Gli articoli 2 e 3 della Costituzione definiscono i «diritti inviolabili dell'uomo» e la «Repubblica» deve garantirli attraverso l'adempimento dei «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». L'articolo 3 della Costituzione stabilisce che tutti i cittadini hanno «pari dignità sociale» senza alcuna distinzione.

Il fatto
Per limitare il contagio nelle strutture private accreditate residenziali, l'azienda sanitaria regionale del Molise, con una nota del 17 marzo 2020, ha disposto la necessità del tampone solo per i pazienti provenienti da strutture sanitarie di altre regioni. Ma per i pazienti ricoverati in Molise ha rimesso la valutazione ai medici ospedalieri.
L'azienda sanitaria regionale del Molise, con la nota del 16 marzo 2020, ha anche stabilito l'obbligo delle strutture pubbliche e private di garantire la disponibilità di posti letto, in via prioritaria per gli assistiti dimessi dalle unità operative ospedaliere. Per i pazienti fuori Regione, ha imposto il risultato negativo al tampone, eseguito presso la struttura di provenienza.
Le predette note sono state impugnate, per ottenerne l'annullamento, da una cooperativa che aveva dichiarato all'azienda sanitaria la propria disponibilità ad accogliere i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere, domandando di sottoporre a tampone preventivo tutti i pazienti per i quali è chiesto il ricovero. È stato chiesto il riconoscimento dell'obbligo dell'azienda di provvedere al trasferimento dei pazienti presso la struttura della cooperativa solo in presenza di risultato negativo al tampone.

La decisione
Il Tar Molise ha accertato che sussiste il danno grave e irreparabile relativo al fatto che la cooperativa debba accogliere una paziente Molisana, in un luogo in cui sono ricoverati molti ospiti anziani, senza che sia stato effettuato preventivamente un tampone per escludere un'infezione da coronavirus.
Il Tar ha rilevato che i provvedimenti della azienda sanitaria regionale non sono stati motivati in modo da giustificare il diverso trattamento previsto per i pazienti, a seconda della loro residenza.

Il decreto del Tar Molise n. 62/2020

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