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Lombardia chiusa fino al 10 giugno - Boccia vede Fontana

Il dialogo è stato interlocutorio e «cordiale». Così è stato descritto a Palazzo Lombardia l’incontro tra il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia e il governatore Attilio Fontana. Ma nell’aria c’è sempre di più l’idea che i confini della Lombardia restino chiusi per una settimana ancora, forse insieme a quelli di Piemonte e Liguria.

La decisione non è stata presa, se ne parlerà domani quando i dati mostreranno l’andamento del contagio, dei decessi, delle terapie intensive e dei ricoveri: «in termini generali si è ritenuto opportuno attendere quantomeno il flusso dei dati fino a giovedì per effettuare valutazioni più circostanziate», dice la nota congiunta.

I numeri sono in netto miglioramento anche in Lomardia, la regione più colpita d’Italia: ieri i decessi sono stati 22, due giorni fa 34, tre giorni fa nessuno. Le terapie intensive sono scese sotto la soglia di 200, e questo rappresenta uno degli elementi più importanti. È inoltre scesa la percentuale (almeno quella ufficiale) tra tamponi eseguiti e contagiati: su 685.058 totali gli attualmente positivi sono 24.477 (-738 rispetto al giorno prima).

Ma va pur sempre ricordato che il totale complessivo dei positivi riscontrati dall’inizio della pandemia a oggi sono 87.417, e si tratta di un numero, secondo gli esperti, molto più basso di quello reale: probabilmente dovrebbe essere moltiplicato per dieci se si aggiungono gli asintomatici, i pauci sintomatici e anche coloro che hanno avuto un’influenza e si sono curati da soli in casa.

Ieri i nuovi casi positivi erano 159, l’1,7% in rapporto ai tamponi giornalieri, un numero che mette in evidenza un allentamento del contagio, fatto visibile soprattutto nei centri ospedalieri, ma che non permette di abbassare la guardia. Molte Regioni, soprattutto al Sud, più Sicilia e Sardegna, chiedono massima attenzione, per evitare che il problema si diffonda con l’inizio delle vacanze estive.

Il governo potrebbe dunque mettere tutti d’accordo con un prolungamento dello stop al Nord. Un fatto che politicamente potrebbe avere un impatto e creare ulteriori tensioni economiche, quindi il compromesso potrebbe essere proprio una settimana.

Chiede chiarezza e rapidità nelle decisioni il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Non sarebbe un danno solo economico. In questo momento c’è voglia di uscire e chiedo al governo di non dircelo il giorno prima - La seconda cosa che chiedo al governo è in base a quali parametri si deciderà? Sono sempre trasparente nei confronti dei miei cittadini quindi che non ce lo facciano piovere dall’alto ma ce lo spieghino».

Nel frattempo va ricomponendosi la frattura nel Governo sul reclutamento dei 60 mila volontari in aiuto ai sindaci voluti dal ministro Francesco Boccia e contestata in primis da diversi colleghi di Governo. Il bando della Protezione civile verrà modificato e sottoposto all’esame delle Regioni introducendo le precisazioni del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Tutto chiarito invece con la titolare dell’Interno Luciana Lamorgese: «I volontari non hanno alcun compito di pubblica sicurezza, dovranno solo dare una mano ai sindaci che per carenza di personale non possono garantire alcune funzioni come ad esempio la consegna del cibo o delle medicine oppure ricordare le regole del distanziamento davanti alle chiese».

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