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Roma capitale tenuta risarcire l'incidente causato dal ramo sulla strada

di Giampaolo Piagnerelli

Roma capitale ha dovuto risarcire il guidatore che si è trovato davanti un grosso ramo contro cui è finito rovinosamente. La Cassazione - con la sentenza n. 9674 - ha deciso una vicenda che ha visto protagonista un guidatore che, nel percorrere la via Cristoforo Colombo in Roma, si è trovato davanti un grosso ramo ed è stato costretto a una manovra di emergenza per evitare l'impatto, andando però a finire contro la recinzione metallica posta al lato della carreggiata. La Corte ha condannato Roma capitale al risarcimento dei danni per una somma complessiva di 17mila euro. L'Ente aveva eccepito come al guidatore non spettasse alcun risarcimento in quanto girava con la patente scaduta.

I Supremi giudici hanno ricordato come la patente scaduta configura una condotta sanzionatoria e comunque non era stato dimostrato il nesso di causalità tra il guidatore e l'evento. Nello specifico – come ricordato – si trattava della presenza di un grosso ramo che occupava la sede stradale che a prescindere dalla validità della patente o meno non avrebbe lasciato scampo al guidatore. La Corte, poi, rimanendo in tema, ha anche richiamato un precedente in cui un motorino era finito rovinosamente in una buca con seri danni al conducente. In quella circostanza, però, l'ostacolo era ben visibile e, quindi, il sinistro non era stato risarcito per evidente imprudenza e negligenza da parte del guidatore.

Nel caso in esame, invece, il nesso di causalità era evidente e dettato dal forte vento che aveva fatto cadere il ramo contro il quale l'automobilista era incolpevolmente finito contro. Più precisamente il Comune doveva «essere ritenuto responsabile dei danni derivati nell'occorso all'automobilista a causa dell'opinato ingombro verificatosi in condizioni di limitata visibilità vista anche l'ora del sinistro».

La sentenza della Corte di cassazione n. 9674 /2020

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