Amministratori

Cartà d’identità elettronica, i criteri per la riassegnazione delle quote ai Comuni

di Roberta Giuliani

Con l'approssimarsi del 26 aprile, giorno di avvio del piano di dispiegamento che permetterà di abilitare gradualmente tutti i Comuni all'emissione della nuova carta d'identità elettronica, il Viminale ricorda la procedura per riassegnare ai Comuni la quota di 70 centesimi per ogni documento di cui l'ente locale ha curato l'istruttoria del rilascio (si veda l’articolo pubblicato sul Quotidiano degli enti locali e della Pa del 4 aprile 2017). Un avviso della Direzione centrale dei servizi demografici richiama la circolare n. 11/2016, che ha definito le istruzioni per il riversamento dei corrispettivi, evidenziando alcuni adempimenti che le tesorerie comunali dovranno rispettare.

I corrispettivi da riversare
Il cittadino al momento della richiesta della nuova Cie deve pagare 25,42 euro, compresi i diritti fissi nonché quelli di segreteria applicati dai Comuni, all'ente locale il quale riverserà una parte di questo importo (16,79 euro) al ministero dell'Interno per il ristoro delle spese di gestione sostenute dallo Stato.
Nell'ammontare totale del costo della Cie sono ricomprese «le somme versate dai comuni per la quota di spettanza del ministero dell'Interno e destinata, quanto ad euro 1,15 per ciascuna carta, a favore dello stesso Ministero e, quanto ad euro 0,70 per ciascuna carta, a favore del comune che ha curato l'istruttoria per il rilascio». Come stabilito infatti dall'articolo 7-vicies quater del Dl n. 7/2005 per quanto riguarda le disposizioni in materia di carte valori, questo importo, che corrisponde «alle spese necessarie per la loro produzione e spedizione, nonché per la manutenzione necessaria all'espletamento dei servizi ad esse connessi», deve essere riversato dalle amministrazioni all'entrata del bilancio dello Stato per poi essere riassegnato a loro dal ministero dell’Interno. Nel caso delle carte d'identità la richiesta della riassegnazione di queste somme sarà curata dalla Direzione centrale dei servizi demografici.

Le raccomandazioni
Per la riassegnazione ai Comuni della quota dei 70 centesimi per ciascuna Cie emessa, il Viminale sottolinea l'importanza di alcuni passaggi della procedura. Prima di tutto ricorda che per rimborsare allo Stato 16,79 euro, i Comuni il quindicesimo e l'ultimo giorno lavorativo di ogni mese devono fare un versamento cumulativo all'entrata del bilancio, capo X – capitolo 3746, con un bonifico bancario da effettuare alla Tesoreria di Roma succursale (n. 348) codice IBAN: IT 81 J 01000 03245 348 0 10 3746 00, precisando sempre la causale: «Comune di … corrispettivo per il rilascio di n. … carte d'identità elettroniche». A questo proposito la nota evidenzia che i Comuni nella «voce causale versamento» devono «riportare rigorosamente il periodo temporale» cui si riferisce il pagamento (primi quindici o secondi quindici giorni).
Inoltre sarà necessario effettuare «un unico versamento» del corrispettivo di 16,79 euro, per ogni carta d'identità elettronica elaborata sulla base delle Cie emesse «dalle postazioni in dotazione al Comune e non dalla singola circoscrizione». Anche per quanto riguarda «l'obbligo trimestrale di redigere un unico prospetto elaborato sulla base del numero delle Cie emesse» corredate «dalle copie delle quietanze emesse» il riferimento sono «le postazioni in dotazione al Comune» e non la singola circoscrizione .

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©