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Riparto Fondo sanitario nazionale 2018, fumata bianca dalla Conferenza delle Regioni

Fumata bianca sul Riparto del Fsn per il 2018. «La Conferenza delle Regioni - ha annunciato il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Liguria, Giovanni Toti, uscendo dalla riunione - ha raggiunto questa mattina un'intesa sul riparto del Fondo sanitario nazionale che per il 2018 ammonta a poco più di 110 miliardi».

«Va ricordato che su questo punto mesi fa avevamo già raggiunto un'intesa politica. Si apre ora la fase di trattativa col Governo per il nuovo fondo sanitario nazionale che - ha
sottolineato - auspichiamo torni a crescere al livello del Pil dei paesi principali del nostro continente». Toti ha poi aggiunto che fra le Regioni c'è stata anche l'intesa sul riparto
dei 75 milioni per il trasporto dei giovani con grande disabilità. «Un'operazione virtuosa - ha concluso - auspichiamo che questo fondo diventi strutturale come abbiamo chiesto più
volte al Governo».

«Ora il nostro auspicio - ha aggiunto il Coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta (Assessore Regione Piemonte) - è che il Governo rispetti gli impegni programmatici preannunciati, riallineando il Fondo sanitario a livelli pari a quelli di altri Paesi europei e che soprattutto termini la stagione dei tagli».

«Oggi siamo riusciti, come promesso, ad aumentare di 800 unità il numero delle borse di studio per i medici di famiglia. Il finanziamento – ha spiegato Saitta – non è aggiuntivo. Abbiamo deciso di utilizzare parte del fondo degli obiettivi di piano per questa emergenza».

«Ci tengo a dire che queste borse di studio - puntualizza Saitta - le finanzieremo non con fondi aggiuntivi ma con risorse già a disposizione delle regioni». «Sempre
con un fondo vincolato c'è una proposta del governo di aggiungere 58 borse di studio per gli specialisti: è una piccola cosa rispetto a quanti ne mancano, circa 2.600, ma è comunque
utile. E su questo ambito specifico - ha aggiunto Saitta - diremo giovedì prossimo al ministro della Sanità che le regioni si trovano in una situazione di emergenza, visto che si stanno chiudendo reparti in tutta Italia per la mancanza di medici specialistici, soprattutto in questo periodo. Chiediamo quindi al governo, anche per aiutare le zone del nostro Paese lontane dai grandi centri urbani, di mettere in campo una risposta di emergenza, vale a dire fare in modo che gli specialisti dell'ultimo anno entrino a far parte del sistema sanitario,
perché altrimenti non si riesce a garantire alcune attività».

« Sicuramente occorre – ha concluso Saitta – adeguare l’offerta formativa, come chiedono le Regioni da tempo, alle esigenze del Sistema Sanitario. Nell’ immediato bisogna dare però una risposta urgente ad un problema di emergenza sanitaria nazionale, bisogna cioè che gli specialisti dell’ultimo anno possano operare immediatamente nell’ambito del sistema sanitario».

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