Amministratori

Case popolari, mancata intesa con le Regioni - Rinviato il decreto da 321 milioni

di Daniela Casciola

Mancata intesa ieri alla Conferenza unificata tra Regioni e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla ripartizione dei 321 milioni dedicati all'edilizia residenziale pubblica. Massimo impegno, massima disponibilità, nessuna decurtazione delle risorse da parte del dicastero. Ma il riparto su cui le Regioni avevano trovato un'intesa preliminare non convince. Quindi tutto da rifare. L’appuntamento è tra 30 giorni - a partire da ieri: le Regioni avrnno tempo fino al 6 settembre per arrivare a un accordo.

Proposte e problemi
Il minisetro, da parte sua avanza una proposta: ripartire i fondi utilizzando, almeno parzialmente, gli stessi criteri del decreto del 2015 (numero alloggi Erp e popolazione residente in affitto), già approvati all'unanimità anche dalle Regioni.
Tra i motivi del rinvio, il ministero ha sottolineato il fatto che diverse Regioni hanno aggiornato le liste del proprio fabbisogno in maniera difforme da quanto prevedeva il decreto dell'ottobre 2015, «gonfiandone così l'entità a discapito delle Regioni che invece avevano seguito alla lettera le prescrizioni normative», si legge in una nota.
C’è poi il problema degli interventi già finanziati. Solo cinque enti si trovano oggi sopra la soglia del 25% per quanto riguarda il completamento delle riqualificazioni degli alloggi finanziate oltre tre anni fa.

Le regole
Dal ministero arrivano però già i paletti entro cui si dovrà operare. Saranno finanziati soltanto interventi muniti di quadro tecnico-economico e di un cronoprogramma di realizzazione. Le opere dovranno essere completate entro 24 mesi oppure il ritardo dovrà essere motivato con una precisa giustificazione. E le quote non utilizzate nei tempi concordati verranno redistribuite alle Regioni più virtuose e meritevoli.

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