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Al via da oggi il nuovo censimento, il Garante privacy chiede modalità meno invasive del «porta a porta»

di Daniela Casciola

Parte oggi la prima fase il nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni che da decennale diventa annuale e da censuario a campionario. Parte con l’autorizzazione del Garante privacy - secondo quanto stabilito nel nuovo regolamento europeo - che chiede, però, all’Istat di prevedere successivamente una modalità di raccolta dei dati meno invasiva dell'intervista faccia a faccia.

Nel dare l’ok all’avvio della procedura, secondo quanto stabilito nel nuovo regolamento europeo, il Garante per la protezione dei dati personali ha chiesto che anche per le famiglie inserite nell'indagine «porta a porta» vengano previste modalità alternative al faccia a faccia, assicurando le stesse garanzie previste per chi invece riceverà a casa la lettera dell'Istat, a cui potrà rispondere anche dal pc o al telefono.

Per avviare le fasi successive, l'Istat dovrà quindi predisporre tutte le garanzie e le misure necessarie e non ancora individuate per conformare il trattamento dei dati alla normativa in materia di protezione dei dati personali.

La richiesta del Garante nasce dall'esigenza di evitare che l'obbligatoria presenza fisica del rilevatore, a cui è necessario fornire direttamente le risposte, possa comportare eccessivi disagi per i cittadini o imbarazzi, soprattutto nelle piccole comunità. Il Garante ha ritenuto che la modalità di raccolta «porta a porta» potrebbe determinare una maggiore ingerenza nella sfera privata degli interessati (si pensi ai casi di soggetti vulnerabili o timorosi, anziani e persone malate), i quali si troverebbero a dover fornire ad un soggetto estraneo numerose e dettagliate informazioni relative alla propria famiglia e abitazione, a pena di sanzione.

Pur riconoscendo la rilevante finalità di interesse pubblico perseguita dall'Istituto, il Garante ha ribadito la necessità di superare le criticità già rilevate nel provvedimento del maggio scorso, in considerazione dei rischi elevati per le libertà e i diritti degli interessati determinati dal nuovo censimento permanente, che si caratterizza, rispetto al passato, per un massiccio uso di banche dati amministrative (Anagrafe tributaria, Inps, Miur eccetera).

Il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali

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