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Servizi di cura all'infanzia e agli anziani, chiuso il monitoraggio sull'attuazione

di Alessandro Vitiello

Dodici milioni e 100mila ore di assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti con più di 65 anni, 51.600 posti negli asili asili nido e nei servizi integrativi, 600 progetti realizzati nell'ambito dei piani infanzia grazie a finanziamenti in conto capitale che hanno coinvolto circa 19mila bambini; 500 interventi per i piani anziani, prioritariamente utilizzati per creare punti unici di accesso (Pua) o per il loro potenziamento, la teleassistenza e il trasporto anziani .
Sono alcuni dei numeri ufficiali del monitoraggio avviato a novembre scorso dal ministero dell'Interno sullo stato di attuazione del programma nazionale servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti (Pnscia), finanziato e parte del più generale piano di azione e coesione (Pac), ed erogati dai Comuni (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 19 ottobre 2018).
Il programma nasce dalla riprogrammazione del fondo di cofinanziamento nazionale legge n. 183/1987) e dalla delibera Cipe n. 96 del 3 agosto 2012, che ha creato una azione aggiuntiva nelle quattro Regioni dell'area convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Va a integrare le disponibilità finanziarie dei Comuni, ed è orientato a potenziare i servizi primari destinati alle fasce sociali più deboli in un ottica di partecipazione concreta dello Stato alla vita dei territori.
Il termine di chiusura definitiva del programma è fissato al 30 giugno 2020, mentre le attività dovranno concludersi entro il 30 giugno 2019; le operazioni di rendicontazione e controllo di primo livello da parte dei beneficiari entro il 31 dicembre 2019.

I progressi
L'incremento strutturale dell'offerta, obiettivo prioritario del programma sia relativamente ai servizi dedicati all'infanzia, sia a quelli per gli anziani non autosufficienti, risulta dall'indagine quali-quantitativa portata a termine pochi giorni fa dall'autorità di gestione del programma, struttura sotto l'ala del Viminale, ed è evidenzata chiaramente dalla quantità di servizi già erogati con il primo riparto finanziario, ormai concluso, e di quelli erogati o in fase di erogazione attraverso il secondo.
Questo, peraltro, grazie all'apporto di 128,6 milioni rideterminati dal primo riparto, ha potuto contare su risorse pari a 459 milioni, di cui 272,2 per i servizi di cura all'infanzia e 186,6 per gli anziani non autosufficienti.
Ulteriore elemento positivo è che l'aumento dei servizi erogati e in fase di erogazione ha di fatto ridotto le disparità esistenti con le altre Regioni «contribuendo ad assicurare uniformi livelli di presa in carico degli utenti mediante l'aumento di posti negli asili nido e quello delle ore di assistenza domiciliare agli anziani».

Lo stato di attuazione
Il monitoraggio rimanda un «elevato stato di attuazione» dei piani finanziati con il secondo riparto. Più del 30% dei progetti finanziati, infatti, è concluso e circa il 27% è «in corso di attuazione» per per entrambe le aree di intervento.
I progetti che formano il restante 40% sono da avviare, riguardando 200 richieste di riprogrammazioni e rimodulazioni dei piani di intervento 2018 di ambiti e distretti, nonché le 130 richieste di aggiornamento del cronoprogramma. Con azioni «a titolarità diretta», inoltre, il programma sta finanziando 60 Comuni per servizi all'Infanzia, con interventi che riguardano in buona parte la realizzazione o la ristrutturazione di asili nido e micro nido.

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