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La migrazione all'Ini dei dati regionali ci avvicina all'unità del fascicolo sanitario elettronico

di Alessandro Vitiello

Le grandi potenzialità del fascicolo sanitario elettronico potranno iniziare a esprimersi solo quando gli Fse regionali saranno tra loro interoperabili, consentendo agli assistiti l'accesso on-line da un portale unico, in continuità e senza disservizi anche nei casi di trasferimento in un'altra Regione e favorendo la circolazione di dati e metadati «territoriali».
Questa inevitabile evoluzione digitale, però, per funzionare necessità di una complessa tecnologia, individuata a suo tempo nell'Infrastruttura nazionale per l'interoperabilità dei fascicoli sanitari eletronici regionali, su cui l'Agenzia per l'Italia digitale è intervenuta con la nuova circolare del 2 settembre 2019 n. 3.

Genesi dell'Ini
Di progettare l'infrastruttura, con gestione affidata al ministero dell'Economia e delle finanze tramite la tessera sanitaria, fu incaricata l'Agid. Con la circolare n. 4/2017 l'Agenzia ha ispirato il decreto Economia del 4 agosto 2017, che ha disciplinato funzioni, servizi telematici, modalità e procedimenti dell'Infrastruttura nazionale per l'interoperabilità, nonché le funzionalità per Regioni e Province autonome che, su base volontaria, se ne vogliano avvalere in regime di sussidiarietà.
Nuove modifiche (decreto Mef del 25 ottobre 2018), tuttavia, dovrebbero garantire la completa operatività del Fse su tutto il territorio nazionale, l'accesso on-line dell'assistito (dal Servizio sanitario nazionale) al proprio fascicolo elettronico in continuità e senza disservizi anche nei casi di trasferimento in altra Regione. Cosa attualmente non possibile. Il modello attuale obbliga l'assistito ad accedere al proprio Fse in base alle modalità e le credenziali stabilite dalla Regione di appartenenza e, in caso di trasferimento in altra regione, a riaccreditarsi al portale da questa realizzato.

La circolare
La nuova circolare Agid del 2 settembre n. 3, pertanto, disciplina la procedura di accesso da parte degli assistiti al Fse anche attraverso il portale nazionale www.fascicolosanitario.gov.it e le funzionalità aggiuntive che l'infrastruttura rende disponibili per garantire l'operatività del Fse su tutto il territorio nazionale.
La circolare, inoltre, descrive dettagliatamente le funzionalità, i servizi e i processi tra i diversi sistemi. In particolare, definisce le specifiche tecniche per garantire all'assistito continuità nell'accesso on-line al proprio Fse anche nei casi di trasferimenti di assistenza e per la gestione temporanea dell'indice con i metadati dei documenti sanitari relativi agli assistiti risultanti nell'anaghrafe nazionale.

Per accedere al Fse
Con il nuovo portale, che significa quindi punto di accesso unico in tutta Italia, l'assistito potrà accedere al proprio Fse utilizzando i metodi di autenticazione ufficiali: Spid, Cie o Cns. Fermo restando la possibilità di farlo tramite il proprio portale regionale di riferimento.
L'Infrastruttura nazionale per l'interoperabilità, inoltre, assicurerà all'assistito la possibilità di accedere al proprio Fse garantendo alcuni servizi come:
- la gestione del consenso;
- la consultazione e la gestione dei documenti contenuti del Fse;
- la verifica dei propri accessi al Fse e di quelli fatti da altri siggetti.
La circolare Agid n. 4/2019, infine, delinea in dettaglio la «migrazione» degli indici dei metadati dei Fse regionali all'Ini.

La circolare Agid n. 3/2019

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