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Testamento biologico, il Viminale detta i tempi ai Comuni sulla banca dati nazionale

di Alessandro Vitiello

Indicazioni tecnico-operative ai Comuni su come raccogliere i dati che formeranno la banca dati nazionale delle disposizioni anticipate di trattamento (Dat), istituita presso il ministero della Salute e gestita dalla direzione generale competente in materia di digitalizzazione e sistemi informativi sanitari, sono fornite dal ministero dell'Interno con la circolare del 31 gennaio scorso n. 2.
La circolare interpreta e dettaglia quanto stabilito dal decreto Salute del 10 gennaio 2020 (entrato in vigore il 1° febbraio), che stabilisce come raccogliere le copie dei testamenti biologici nella banca dati nazionale e definisce funzionamento e contenuti informativi della stessa, nonché le modalità di accesso da parte dei soggetti legittimati in base alla legge. Che sono «gli ufficiali di stato civile dei Comuni di residenza dei disponenti, o loro delegati, nonché gli ufficiali di stato civile delle rappresentanze diplomatiche o consolari italiane all'estero».

Uffici di stato civile
Il lavoro maggiore è quello che dovranno fare gli ufficiali di stato civil dei Comuni di residenza dei disponenti, cui spetta il compito di alimentare la banca dati.
Il lavoro è già cominciato, perché entro sessanta giorni dall'attivazione della banca dati nazionale essi dovranno trasmettere al ministero della Salute un elenco nominativo delle persone che hanno espresso dichiarazioni anticipate di trattamento (con un modulo online) quando la banca dati nazionale ancora non c'era, vale a dire da quando è entrata in vigore la legge 31 gennaio 2018.
Sempre gli ufficiali delle stato civile, entro centottanta giorni dall'attivazione della Bdn dovranno trasmettere al ministero della Salute copie delle Dat dei disponenti di cui al precedente elenco, trasmesso utilizzando il modulo online disponibile all'indirizzo: https://dat.salute.gov.itimoduloDatComuni.
Le copie delle Dat depositate prima del 1° febbraio 2020 e da acquisire alla Banca dati nazionale entro il 31 luglio 2020, poiché prive di esplicito consenso del disponente, potranno, su richiesta dello stesso disponente, essere cancellate.

Il consenso del disponente
A partire dal 1° febbraio 2020 dovrà essere acquisito l'esplicito consenso del disponente prima di trasmettere le copie delle Dat alla Banca dati nazionale, il quale, pertanto, dovrà essere informato del contentuto in quanto previsto dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR) relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali.

La circolare dei Servizi demografici n. 2/2020

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