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Coronavirus - I buoni spesa della solidarietà alimentare non possono essere riservati ai residenti nel Comune

di Maria Luisa Beccaria

I buoni spesa per generi alimentari per l'emergenza Covid 19 non possono essere riservati ai residenti nel Comune. Il decreto del Tar Abruzzo n. 79 del 22 aprile ha dichiarato illegittimo e sospeso l'avviso del Comune dell'Aquila perché indirizzato ai «residenti nel Comune» contrasta con le linee guida del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio che promuovono la parità di trattamento e la rimozione delle differenziazioni su razza o su origine etnica. Secondo queste ultime sono discriminatorie, nei confronti dei soggetti più bisognosi, le esclusioni fondate sulla cittadinanza, sulla tipologia del permesso di soggiorno o residenza, in quanto violano la normativa europea (direttive nn. 2011/98 e 2011/95) e il Dlgs 215/2003. Quindi secondo il decreto richiedere il requisito della residenza nei Comuni interessati, discrimina i potenziali beneficiari, senza fissa dimora, «individuabili senza dubbio come soggetti in evidente stato di altissima fragilità sociale».
La ricorrente è stata pertanto ammessa con riserva a partecipare al bando per sé, per il marito e per il figlio.

I buoni spesa in Abruzzo
In attuazione dei parametri definiti con l'ordinanza n. 658/2020, con deliberazione della giunta comunale, è stato pubblicato l' avviso pubblico del Comune dell'Aquila rivolto a nuclei familiari esposti agli effetti economici dell'emergenza Covid-19 ed a quelli in stato di bisogno, residenti nel Comune dell'Aquila, ovvero cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata. Tra i criteri di assegnazione dei punteggi quelli più rilevanti sono la perdita di lavoro/interruzione improvvisa attività a seguito dell'emergenza, e assenza di ulteriore sostegno pubblico (punti 15), l'assenza di fonti di reddito, comprese quelle da locazioni immobiliari (punti 7), la presenza di rate in scadenza di mutuo per l'acquisto della prima casa o di immobile adibito a sede lavorativa, ove non sospese (punti 7).
Le linee guida del Dipartimento per le Pari opportunità hanno suggerito una estensione dei buoni pasto a tutti i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti, a prescindere dal tipo e dalla scadenza del permesso di soggiorno, nonché agli stranieri senza titolo di soggiorno ed a quelli che non sono iscritti all'anagrafe, ma sono di fatto domiciliati nel Comune, anche temporaneamente a causa del blocco della mobilità imposto dall'emergenza.

Il decreto del Tar Abruzzo n. 79/2020

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