Fisco e contabilità

Dal 2019 doppia fattura ai privati senza partita Iva

L’obbligo di fatturazione elettronica per i titolari di partita Iva colpisce anche gli enti locali, che dal 1° gennaio dovranno mandare in soffitta la fattura cartacea (o pdf) emessa ai privati. La fattura analogica a fronte di operazioni verso privati era sopravvissuta al cambiamento arrivato dal 31 marzo 2015 per le fatture emesse alla pubblica amministrazione (fatturaPa). Quest’ultimo sistema rimane immutato con le sue regole (Codice Ipa, possibilità di rifiuto, obbligo di firma digitale).

La novità dell’e-fattura interessa il ciclo attivo, ossia le fatture di vendita e le note di variazione emesse per entrate relative a operazioni dei servizi commerciali a rilevanza Iva, non gestite a corrispettivi e non soggette a fatturaPa.

L’impatto è differente a seconda che le operazioni siano con soggetti Iva (imprese, professionisti) oppure privati senza partita Iva (su richiesta, spesso finalizzata a documentare la prestazione come asili nido, mense, case di riposo).

Dal 1° gennaio, a fronte delle operazioni verso soggetti Iva, gli enti locali dovranno emettere e-fattura Xml, senza firma digitale, e inviarla al sistema d’interscambio, che entro cinque giorni effettua il controllo e la recapita al destinatario. In caso di scarto, entro altri cinque giorni, l’ente deve inviare un nuovo documento corretto che riporta la stessa data e lo stesso numero del file scartato (il primo documento risulterà non emesso). Una volta recapitata, la fattura non potrà essere rifiutata dal cliente, per cui eventuali contestazioni o rettifiche richiederanno l’emissione di una nota di variazione (articolo 26 del Dpr 633/72). Per l’emissione di queste fatture è fondamentale conoscere il codice contribuente di ogni cliente, tramite il quale lo Sdi recapita la fattura con gli eventuali allegati alla Pec del cliente.

La fattura rilasciata ai privati senza partita Iva, non obbligati quindi a possedere una mail di posta certificata, riporta il codice contribuente composto da sette cifre pari a zero. Lo Sdi archivia questi file fattura nell’area «fatture e corrispettivi» a disposizione del cliente per la stampa. Per non costringere i cittadini a utilizzare le funzionalità del sistema d’interscambio, gli enti locali sono comunque obbligati a inviare o consegnare al cliente privato anche una copia analogica del documento fiscale (cartacea o Pdf).

Tutte le e-fatture dovranno poi essere archiviate con una conservazione sostitutiva che garantisca l’immodificabilità e l’integrità del file Xml nel tempo. Grazie al nuovo obbligo, infine, è soppressa anche per gli enti locali lo spesometro.

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