Fisco e contabilità

Coronavirus/3 - Dl «Cura Italia», da Anci 42 proposte di emendamento per affrontare l'emergenza

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

A rischio la tenuta delle entrate degli enti locali dopo l'emergenza da Covid-19. Ad esprimere forte preoccupazione per la salvaguardia degli equilibri finanziari di Comuni e Province è Anci nelle proposte di emendamenti al Dl «Cura Italia» inviate in Commissione Bilancio del Senato sintetizza le principali richieste da tener conto in sede di conversione. Al fine di monitorare gli effetti dell'emergenza sanitaria in atto e valutare l'adozione delle opportune iniziative, anche legislative, Anci propone l'istituzione presso il ministero dell'economia e delle finanze di un tavolo di confronto con la partecipazione del ministero dell'Interno e dei rappresentanti dell'Anci e dell'Upi. Il tavolo di confronto dovrà esaminare, tra l'altro, le modalità di sospensione, con eventuale rinegoziazione, delle rate di mutuo in scadenza nel corso del 2020, nonché delle rate di restituzione dell'anticipazione di liquidità di cui all'articolo 1, comma 10, del Dl 35/2013, da definire con il concorso della Cassa depositi e prestiti entro il 30 aprile 2020. Sotto la lente le perdite di gettito relative alle entrate locali, nonché le esigenze di sostegno alle attività più esposte all'emergenza, compresi i servizi pubblici locali e le società partecipate.

Tra le proposte presentate al Senato, Anci ipotizza l'utilizzo per il 2020, in deroga alle disposizioni dell'articolo 187 del Tuel, della quota libera e della quota destinata del risultato di amministrazione, al fine di fronteggiare spese correnti legate all'emergenza da Covid-19. Ferme restando le priorità relative alla copertura dei debiti fuori bilancio e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, la proposta di emendamento si estende all'utilizzo per il 2020, anche integralmente, dei proventi delle concessioni edilizie e dei proventi delle alienazioni dei beni patrimoniali dell'ente. Per gli enti in disavanzo, in deroga ai limiti disposti dall'articolo 1, comma 898, della legge 145/2018, viene poi chiesto l'utilizzo dell'avanzo vincolato di amministrazione risultante dall'ultimo rendiconto di gestione approvato, limitatamente alle quote derivanti da mutui e prestiti contratti o da trasferimenti di terzi sottoposti, a pena di revoca, a termini perentori di scadenza. Tra le misure a sostegno della liquidità, oltre al ricorso alle anticipazioni, nel documento si chiede di anticipare al 30 aprile il pagamento del saldo del fondo di solidarietà comunale in deroga a qualsiasi requisito che osti all'erogazione stessa a norma delle leggi vigenti in misura non inferiore al 95% della spettanza, unitamente a tutte le altre assegnazioni di risorse spettanti a ciascun comune di cui è noto l'ammontare. Da porre sul tavolo del confronto anche l'accantonamento da effettuare nel bilancio di previsione 2020 e 2021 a titolo di fondo crediti di dubbia esigibilità, che potrà essere ridotto al 60% dell'importo totale.

Lo snellimento delle procedure di acquisto di somma urgenza dovrà poi essere accompagnato dall'esclusione delle fatture scadenti fra l'8 marzo e il 31 maggio 2020 dal calcolo degli indicatori di ritardo dei pagamenti e di riduzione del debito pregresso.

Il documento

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