Personale

Coronavirus/1 - Enti al lavoro per organizzare la riduzione delle presenze in ufficio

di Arturo Bianco

Nelle PA occorre ridurre la presenza dei dipendenti nelle sedi, così da diminuire gli spostamenti e i contatti, anche a costo di non fare svolgere prestazioni lavorative e di considerare comunque il personale in servizio. Questa riduzione non si applica, oltre che ai dipendenti del servizio sanitario, a quelli che sono impegnati nello svolgimento di attività essenziali e a coloro che sono utilizzati nella forma del lavoro agile. Per ridurre la presenza dei dipendenti, le Pa possono utilizzare solamente una parte dei propri poteri datoriali. Lo stabilisce, in continuità con l'articolo 19 del Dl 9/2020 e con le direttive e circolari emanate dal Ministro per la Pubblica Amministrazione in tema di emergenza sanitaria da Covid-19, l'articolo 87 del Dl 18/2020.

Il lavoro agile nelle Pa deve costituire la modalità ordinaria, tranne che per le attività indifferibili che richiedono la presenza in sede. La sua realizzazione può, nella fase attuale, prescindere dal consenso ed essere concretizzata con l'utilizzazione degli strumenti informatici del dipendente.

Per ridurre la presenza del personale non impegnato nello svolgimento di attività indifferibili né utilizzato in lavoro agile, è stabilito che essi devono godere delle ferie arretrate, dei riposi compensativi, della banca delle ore e di tutte le altre forme di assenza previste dalla normativa e inoltre gli enti possono dare luogo a forme di rotazione. All'esaurimento di questi istituti i dipendenti possono essere motivatamente esentati dal servizio, pur continuando a essere considerati presenti, con l'unica deroga della non erogazione della indennità sostitutiva di mensa e con il chiarimento che questo periodo non entra nel tetto massimo del congedo straordinario di 45 giorni.

L'applicazione di questa disposizione obbliga le amministrazioni a darsi delle regole applicative. Occorre individuare quali sono le attività indifferibili che devono continuare a essere erogate: servizi indispensabili, supporto alle iniziative per la emergenza sanitaria, svolgimento delle attività necessarie a garantire la funzionalità degli uffici. Si devono prevedere - laddove possibile - forme di rotazione nello svolgimento di queste attività. Si deve utilizzare il lavoro agile. Si devono definire le attività dei dirigenti e, negli enti che ne sono sprovvisti, dei responsabili che richiedono una presenza diretta, anche per lo svolgimento di attività di coordinamento, e quelle che possono essere ridotte. Si devono disciplinare le forme di riduzione della presenza del restante personale. In primo luogo, conteggiare per ognuno di essi le ferie maturate alla data del 31.12.2019 non ancora godute e collocarli direttamente. E ancora, occorre conteggiare i permessi compensativi e i periodi depositati nella banca delle ore e farli godere d'autorità. Si devono calcolare gli altri congedi cui i dipendenti hanno diritto e obbligarli alla fruizione, il che richiede che si deve trattare di congedi retribuiti pienamente e la cui fruizione non è rimessa alla discrezionalità. All'esaurirsi di queste forme di assenza le amministrazioni hanno la possibilità di «esentare motivatamente» il personale dallo svolgimento delle prestazioni lavorative. La motivazione è costituita dalla esigenza della riduzione degli spostamenti e dalla applicazione del percorso prima ricordato. La disposizione non vieta espressamente il collocamento d'autorità in ferie per quelle che maturano nel corso nell'anno, ma di fatto lo esclude. I periodi di esenzione vanno considerati come equiparati alla presenza, tranne che per la erogazione della indennità sostitutiva della mensa, compenso che non è previsto dal contratto del personale delle funzioni locali. Si può ritenere che ai dipendenti esentati dal servizio non vadano erogati nè il buono pasto nè quelle indennità che sono direttamente connesse all'effettivo svolgimento di una prestazione, quindi la turnazione, la reperibilità ed i compensi per le condizioni di lavoro e per i vigili che lavorano all'esterno.

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