Appalti

A Nord il 70% degli impianti Il 42% delle linee ha quasi 20 anni

In Italia i termovalorizzatori si spengono. Nel resto d’Europa, con rare eccezioni, continuano ad essere un elemento fondamentale per completare il ciclo dei rifiuti. Secondo il report di Utilitalia, nel 2019 i termovalorizzatori in Italia sono 37, con il 42% delle linee che ha quasi 20 anni (risalendo il primo avviamento a prima degli anni 2000). Nel 2017 stavamo a quota 39, quando erano ancora in funzione gli impianti di Colleferro (Roma) e Ospedaletto (Pisa), oggi spenti. La maggior parte si trovano al Nord (il 70%). Con il record della Lombardia (qui c’è più di un terzo di tutte le strutture), dove c’è l’impianto con la capacità più grande d’Italia, a Brescia, in grado di trattare 108 tonnellate all’ora. Al Centro rimangono solo 4 termovalorizzatori in Toscana e uno nel Lazio, quello di San Vittore (in provincia di Frosinone). Al Sud ce ne sono appena 6 (in Sicilia neanche uno). Secondo il Cewep, dal 2016 al 2017 solo in Belgio i termovalorizzatori sono passati da 18 a 17. Sono aumentati in Regno Unito (da 37 a 40), Norvegia (da 17 a 18), Finlandia (da 8 a 9) , Polonia (da 5 a 6) e Irlanda (da 1 a 2).

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