Appalti

Autotrasporto in rivolta per i divieti al Brennero

In arrivo nuove, pesanti limitazioni da parte del Tirolo (Austria) al transito dei Tir al valico alpino del Brennero. Un pacchetto di misure, denuncia Anita (Confindustria), che mettono a rischio le esportazioni italiane. L’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi del Corridoio Scandivano-Mediterraneo, di cui l’asse del Brennero è un segmento fondamentale, supera i 200 miliardi di euro l’anno. Queste merci, nel 93% dei casi, vengono trasportate su strada, passando, appunto, per il valico alpino.

Il Tirolo ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi i regolamenti numero 80 e 81 con i quali ha attuato alcune delle misure di limitazione ai Tir in transito sull’asse del Brennero, come aveva anticipato nel dicembre 2018 notificando alla Commissione Ue e agli Stati membri il pacchetto di divieti di circolazione. Dal 1 ° gennaio 2020, in particolare, viene esteso il divieto settoriale ad altre tipologie di merci, quali la carta e cartone, i prodotti petroliferi, il cemento, la calce, il gesso, i tubi e profilati cavi nonché i cereali le quali non potranno più circolare sull’autostrada A12, da Kufstein ad Ampass. La deroga a tale divieto riguarda - dal 1° gennaio 2020 - soltanto i Tir Euro VI immatricolati dopo il 31 agosto 2018 e i veicoli a propulsione elettrica o a idrogeno.

«Anita - attacca Thomas Baumgartner, presidente dell’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica - ha contrastato da subito il pacchetto delle misure austriache che non tengono conto delle reali alternative al tutto-strada che saranno percorribili soltanto con il potenziamento dell’asse ferroviario del Brennero entro il 2027 con la conseguenza che le merci con origine/destino in Italia saranno fortemente penalizzate dalle politiche del Tirolo». Per il presidente dell’associazione, «la Commissione europea è colpevolmente in ritardo con il parere sulle misure austriache che avrebbe dovuto pubblicare entro febbraio scorso e l’Austria sta approfittando del vuoto di potere conseguente alla fine del mandato a ottobre prossimo dell’attuale Commissione per imporre divieti che lungi dall’avere motivazioni ambientali favorisce il traffico con partenza/destinazione in Tirolo e i prodotti austriaci rispetto a quelli italiani e tedeschi».

Anita chiede un intervento urgente dell’Italia e della Germania davanti la Corte di Giustizia Ue per dirimere la questione, ma questa volta con la richiesta di sospensiva del provvedimento austriaco, «a evitare che come accaduto per ben due volte, la Corte condanni l’Austria dopo che si sono prodotti danni gravi e irreparabili per gli operatori toccati dai provvedimenti austriaci».

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