Appalti

Servizi pubblici, il Comune di Milano è l’azionista più ricco d’Italia

Il Comune di Milano è l’azionista più ricco sotto il profilo delle aziende che erogano servizi pubblici. Il suo portafoglio, comprendente le quote in Atm, Amsa, Metropolitana Milanese oltre che negli aeroporti con Sea (Linate e Malpensa) e Orio al Serio, vale 1,51 miliardi, praticamente il doppio rispetto a Torino e Bologna, che seguono con 755,2 milioni e 690,6 milioni. È quanto emerge da un’indagine realizzata sul settore dall’Area Studi Mediobanca, che sul quinquennio 2013-2017 ha esaminato i bilanci di 40 società che gestiscono quattro tipologie di servizio (idrico, igiene urbana, trasporto pubblico locale e aeroportuale) nei 10 capoluoghi di regione più popolosi d’Italia. Esclusi dunque dal campione business come la vendita di elettricità e gas, che come noto fanno capo alle principali multiutility italiane (A2A, Hera, Iren e Acea, tutte ancora controllante da enti pubblici) che dunque sono presenti solo marginalmente nel report realizzato dagli esperti di Piazzetta Cuccia. Va inoltre precisato che sono stati esclusi dall’indagine, per la mancata disponibilità dei dati 2017, il trasporto pubblico locale di Roma e Ama (sempre della capitale).

In generale, emerge come l’Italia dei servizi pubblici continui a crescere con un aumento del fatturato aggregato, nel 2017, pari a 10,4 miliardi di euro (+0,7% sul 2016 ma +6,5% sul 2013) . Le società di trasporto pubblico locale vantano i maggiori ricavi nel 2017 (3,1 miliardi) mentre gli aeroporti i maggiori utili nel quinquennio 2013-2017 (1,6 miliardi) e le società idriche, sempre nei cinque anni, più investimenti (2,7 miliardi), che a livello aggregato sono stati pari a 8,1 miliardi. Nel lustro preso in considerazione gli utili netti cumulati hanno raggiunto 2,8 miliardi a fronte di una perdita netta di 1 miliardo del trasporto pubblico locale che - nei rapporti con la pubblica amministrazione - ha “assorbito” 10 miliardi in cinque anni, sottolinea l'Area Studi Mediobanca.

Capitolo a parte meritano i dividendi. Sul risultato 2017 in tutto ne sono stati distribuiti per 709 milioni da 648 milioni del 2016, con un payout medio che resta piuttosto elevato e pari al 73,5%. Vanno fatti alcuni distinguo, tuttavia, tra città e città. Nel 2017 quella che è staccato più cedole è stata Roma con 290,1 milioni, seguita da Bologna con 160 milioni e Milano con 107 milioni. Quest’ultima, tuttavia, è decisamente più virtuosa delle altre sotto il profilo del payout (cioè la fetta di utili destinati alla remunerazione dei soci) visto che si è fermata al 56,8% contro il 94,2% di Roma e l’82,2% di Bologna. Queste due città, negli ultimi cinque anni, hanno distribuito dividendi rispettivamente per 1 miliardo e 700 milioni di euro.

Infine, gli occupati nelle 40 società analizzate sono 76.865, con le aziende del trasporto pubblico locale di Roma, Milano e Torino regine per numero di lavoratori rispettivamente con Atac (11.411 dipendenti), Atm (9.798) e Gtt (4.646). Quanto alla governance, è ancora bassa la presenza femminile (30,6%) e dei Millennials (5,9%) nei board.

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