Appalti

Gestione dei rifiuti, verso un cambio di scenario con le nuove mosse di Arera

di Daniela Ghiandoni ed Emanuele Quercetti

La sospensione feriale è alle porte ma le novità preannunciate nelle nuove delibere dell'Arera rendono già frizzante la discussione sulla programmazione 2020/2022.
Va ricordato che lo scenario attuale, nel panorama dei rifiuti, prevede almeno tre regimi tariffari differenti: Tari, tributo puntuale e tariffa puntuale.
I primi due regimi sono inquadrati nell'ambito tributario, mentre il terzo ha natura corrispettiva ed è posto a carico del gestore. In tutti i casi, comunque, sussiste l'obbligo della copertura integrale dei costi del servizio, come previsto dal Dpr 158/1999.
Anche se i regimi ufficiali sono diversi, nella realtà si è constatato, a volte, che questo sistema ha permesso ai singoli Comuni di applicare un mix fra di essi, che ha influenzato la redazione dei piani economico-finanziari (Pef), posti a base del calcolo della tariffa, con conseguente generazione di squilibri di equità fiscale.
Dal dicembre dello scorso anno l'Autorità presiede anche alla gestione della tariffa del settore ambientale, dopo aver regolato tutti gli altri settori: Gas, EE e H2O. Conseguentemente i Comuni e gli altri stakeholders stanno ipotizzando lo scenario del prossimo quadriennio, in cui dovrà essere applicato quanto preannunciato negli atti Arera nn. 713 e 714/2018.

Criteri e regime tariffario
Nella prima fase (2020-2021) verranno definiti criteri uniformi per il riconoscimento dei costi, la certezza, la stabilità regolatoria, la trasparenza del settore, la promozione della concorrenza e la tutela degli utenti. Nella seconda fase (2022 – 2023), invece, la regolazione sarà maggiormente finalizzata all'efficientamento dei costi e all'efficacia del servizio offerto (performance) utili a favorire il raggiungimento di assetti industriali del servizio nonché a perseguire l'efficienza e l'economicità delle gestioni. Per quanto concerne il regime tariffario sui rifiuti, l'Arera provvederà a pubblicare:
1) un documento di consultazione entro il 31 luglio 2019;
2) un provvedimento definitivo e regolatorio entro il 31 ottobre 2019 contenente le linee guida del nuovo regime Tari che andrà in vigore dal 1° gennaio 2020, che si auspica possa applicarsi uniformemente in tutti i territori.

Ruolo degli enti locali
I Comuni saranno fortemente coinvolti in questo processo di rinnovamento che li vedrà protagonisti in diversi ambiti, così come disposto dall'articolo 198 del Tua e confermato dal Dl 95/2012 convertito dalla legge 135/2012: «... i Comuni concorrono, nell'ambito delle attività svolte a livello degli ambiti territoriali ottimali di cui al successivo articolo 200 e con le modalità ivi previste, alla gestione dei rifiuti urbani ed assimilati». Tra le attività ricordiamo:
a) il monitoraggio e la redazione dei Pef e dei regolamenti secondo le nuove regole Arera;
b) l'applicazione del nuovo regime tariffario;
c) l'applicazione delle nuove e stringenti regole in materia di riscossione coattiva e di emissione degli accertamenti su evasione e elusione.

Contenuti del Pef
In relazione ai contenuti del Pef, che l'Arera a andrà a definire, il Comune dovrà adeguarsi ai criteri di monitoraggio e di riconoscimento dei costi da applicarsi in base alle nuove classificazioni, definire le procedure di validazione dei dati e le modalità di approvazione dei piani finanziari. In relazione ai regolamenti, invece, verrà stabilita la gestione delle diverse frazioni di rifiuti e le misure necessarie a ottimizzare le forme di conferimento e l'assimilazione, per qualità e quantità, dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani.
Per quanto concerne il nuovo regime tariffario che sarà oggetto delle nuove delibere, è possibile ipotizzare che lo stesso potrebbe originare dalle regole contenute nel DM 20 aprile 2017 che comprendono, ad esempio, la natura corrispettiva della Tariffa Puntuale, l'identificazione del bidone/tessera/sacchetto in modo univoco, il concetto di utenza aggregata per le utenze domestiche «condominiali» con criteri di ripartizione presuntivi eccetera. Per ultimo ci si aspetta che l'Autorità intervenga sul problema dell'elevata morosità dei contribuenti, con misure utili a salvaguardare anche la tenuta degli equilibri dei Comuni che stanno accantonando a Fondo crediti dubbia esigibilità ingenti somme del loro bilancio.

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