Appalti

L’alleanza delle utility del nord sulle biomasse pugliesi

Oggetto d’esame è l’impianto a biomasse di Agritre a Sant’Agata di Puglia (in provincia di Foggia) alimentato esclusivamente da biomassa solida di origine vegetale vergine, cioè non trattata chimicamente, rappresentata prevalentemente da paglia di cereali, principale sottoprodotto agricolo disponibile in provincia di Foggia, oltre che da potature arboree e altri residui agroforestali.

L'impianto ha una potenza elettrica di 25,2 megawatt ed una produzione di 184.000 MWh annui di energia elettrica, in grado di colmare il fabbisogno energetico di oltre 46.000 famiglie. Fa capo alla società Agritre Energia, che a propria volta fa capo al private equity Ardian. Proprio il gruppo finanziario transalpino ha deciso di cedere la sua quota tramite un processo organizzato, da avviare nelle prossime settimane e ha quindi affidato un incarico alla banca d’affari Rothschild.

Tra i soggetti che starebbero visionando con interesse il dossier ci sarebbe in particolare, secondo indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, il gruppo Lgh, cioè Linea Group Holding, alleanza tra numerose utility del Nord Italia: cioè A2A (che ne possiede il 51%), Aem Cremona (15,15%), Cogeme (15,15%), Asm Pavia (7,80%), Astem (6,47%), SCS (4,43%). LGH, che nel 2018 ha avuto ricavi per 556 milioni, si occupa anche della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, dal servizio di raccolta e traporto rifiuti presso i comuni e presso clienti privati, a quello dello spazzamento delle strade, alla gestione di impianti di smaltimento, selezione e valorizzazione dei rifiuti. Linea Group, oltre alla articolata presenza del Nord Italia, è già presente con impianti di trattamento dei rifiuti a Bari, Taranto e a Siracusa.

L’operazione potrebbe avere un valore attorno ai 100 milioni di euro. Agritre è una società di Tre Solar, joint venture tra Ardian (in maggiorana) e il gruppo Tozzi, specializzato nello sviluppo di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. I due investitori hanno messo sul piatto decine di milioni di euro nel 2014 in Agritre per consentire alla società di costruire una centrale a biomasse nel sud Italia. L’obiettivo era quello di far funzionare l’impianto, bruciando residui da coltivazioni di cereali e potature di ulivi e viti per fornire un’alternativa a basse emissioni per lo smaltimento dei rifiuti agricoli.

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