Appalti

L’incognita di Roma, Atac in crisi di liquidità

di Manuela Perrone

Un piano per bus e metro, un altro per la mobilità sostenibile, da nuove ciclabili per circa 40 chilometri ai monopattini in sharing. Ma lunedì per la Capitale sarà un’incognita, soprattutto sui controlli. Dopo nuove riunioni è attesa a ore l’ordinanza della Regione Lazio (l’ultimo Dpcm individua nel governatore il responsabile) che dovrebbe chiarire orari e frequenze dei mezzi, tetto dei passeggeri e, appunto, verifiche. «Puntiamo a garantire il rispetto del distanziamento sociale (un metro, ndr) con delle deroghe, che possono arrivare fino al 50% dell’omologazione dell’autobus, con l’obbligo di mascherina a bordo», ha anticipato il vice di Nicola Zingaretti, Daniele Leodori. In sintesi: fino a 50 persone per ogni bus, contro i 100 di capienza standard. Anche se il Comune di Virginia Raggi chiede di tenere la quota al 25% fissato dal Dpcm. È il Campidoglio che deve indirizzare Atac, la municipalizzata salvata dalla bancarotta grazie al concordato preventivo sotto la guida di Paolo Simioni(nuovo Ad di Enav, che dunque Raggi dovrà sostituire), che ora stima 203 milioni di mancati ricavi ed è in crisi di liquidità. «Abbiamo cominciato subito con test in metro e bus, siamo stati i primi», rivendica l’assessore capitolino ai Trasporti, Pietro Calabrese. Ieri è iniziata l’installazione dei marker sui sedili per il distanziamento. Sarà incentivato l’acquisto dei biglietti tramite app. Saranno affissi avvisi nelle circa 150 stazioni della metro e nelle principali tra le 8mila fermate dei 1.400 bus e tram. Numeri che spiegano la preoccupazione: chi vigilerà, a bordo e in attesa? La prefetta Pantalone ha escluso l’impiego di polizia e carabinieri, il ricorso ai vigili è giudicato impraticabile. E Atac, che ha solo 250 controllori, avvisa: «Impossibile per noi».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©