Imprese

Intesa tra Agid e Rettori per aumentare le competenze manageriali e digitali nelle Pa

di Alessandro Vitiello

Per colmare il gap con i Paesi più sviluppati e proseguire più speditamente nella transizione al digitale della nostra pubblica amministrazione, e più in generale dell'intera società civile, c'è bisogno di aumentare le competenze manageriali e digitali di funzionari e dirigenti e, a cascata, di dipendenti pubblici e imprese, attraverso percorsi formativi, seminari, conferenze, scuole di formazione e metodologie condivise.
Ecco perché ieri mattina l'Agenzia per l'Italia digitale e la Conferenza rettori delle università italiane hanno firmato un protocollo in questo senso - con le prime azioni rivolte agli uffici responsabili per la transizione al digitale - per condividere i patrimoni informativi e le competenze, per coordinare le rispettive attività e massimizzarne gli effetti sinergici potenziali, per definire le modalità operative della collaborazione istituzionale, anche attraverso forme di raccordo stabile. Quindi, ancora, per definire e affinare modelli e regolamenti d'uso delle risorse digitali e, infine, per individuare temi di interesse comune.
L'intesa durerà tre anni e sarà rinnovabile con atto scritto.

Collaborazione e prime azioni
Le prime azioni previste dal protocollo d'intesa saranno:
- la definizione dei requisiti di percorsi formativi per il rafforzamento delle competenze digitali del personale delle Pa e del sistema universitario italiano, in particolare del responsabile per la transizione al digitale;
- l'erogazione di un primo percorso formativo a supporto dei Rtd della Pa;
- l'individuazione di indici trasversali e specifici (digitali) e un set minimo di indicatori di «performance digitale»;
- il supporto all'attività di competenza dell'Agid attraverso l'eventuale formulazione di pareri tecnici, osservazioni e proposte da parte del sistema universitario italiano;
- la pianificazione e il coordinamento di eventi e iniziative su tematiche connesse alla trasformazione digitale individuate dalle parti.

I piani operativi
Agid e Crui definiranno uno o più piani operativi, anche di diversa durata, con il dettaglio delle azioni da intraprendere nel rispetto ognuna delle proprie competenze.
Un comitato di coordinamento formato da quattro componenti - due per parte - si riunirà con cadenza semestrale per assicurare il raccordo tra le azioni messe in campo. Avrà anche il compito di «proporre e approvare eventuali aggiornamenti ai singoli piani operativi».
Una clausola finale impegna le parti a non diffondere eventuali informazioni, documenti e notizie di «carattere riservato riguardanti l'altra parte o le terze parti di cui dovesse venire a conoscenza, a qualunque titolo, in ragione dello svolgimento delle attività» previste dal protocollo firmato ieri.

L'accordo

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