Amministratori

Dissesto idrogeologico, erogato alle Regioni solo il 19,9% dei 100 milioni in dotazione al fondo

di Daniela Casciola

Scarso utilizzo delle risorse stanziate per il Fondo progettazione contro il dissesto idrogeologico e inefficacia delle misure sinora adottate, di natura prevalentemente emergenziale e non strutturale. È quanto emerge dalla relazione sul «Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico (2016-2018)» approvata dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato della Corte dei conti con la deliberazione n. 17/2019 che ha preso in esame le modalità di funzionamento e di gestione del Fondo, la governance e le responsabilità dei soggetti attuatori e l'efficacia delle misure emanate.

In particolare, l'indagine ha evidenziato la scarsa efficacia delle misure adottate, se si considera che le risorse effettivamente erogate alle Regioni a partire dal 2017 a fine 2018 rappresentano solo il 19,9 per cento dei 100 milioni di euro in dotazione al fondo e che, rispetto all'indagine n. 1/2015 (Piani strategici nazionali e Programmi di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare), il quadro complessivo delle problematiche risulta immutato, nonostante gli interventi correttivi posti in essere. Gli stessi interventi programmati dalle Regioni e finanziati dal Fondo a partire già dal 2017 risultano o non ancora partiti o in via di esecuzione.

Numerose le criticità a livello nazionale e a livello locale: l'inadeguatezza delle procedure e la debolezza delle strutture attuative; l'assenza di adeguati controlli e monitoraggi; la mancata interoperabilità informativa tra Stato e Regioni; la necessità di revisione dei progetti approvati e/o delle procedure di gara ancora non espletate; la frammentazione e disomogeneità delle fonti dei dati sul dissesto.

È, inoltre, emersa la diffusa difficoltà delle amministrazioni nazionali e locali di incardinare l'attività di tutela e prevenzione nelle funzioni ordinarie, con il conseguente ripetuto ricorso alle gestioni commissariali. La Corte raccomanda l'adozione di un sistema unitario di banca dati di gestione del Fondo, assicurando in tempi rapidi la revisione dell'attuale sistema e che il nuovo quadro normativo e regolamentare, di recente introdotto, garantisca l'unitarietà dei livelli di governo coinvolti, la semplificazione delle procedure di utilizzo delle risorse nonché il potenziamento del monitoraggio e del controllo sugli interventi.

La relazione della Corte dei conti

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