Amministratori

Ok delle Regioni al riparto di quasi un miliardo per il welfare

di Daniela Casciola

Via libera, ieri, dalla Conferenza delle Regioni e poi dalla Conferenza Unificata alla ripartizione delle risorse sui tre capitoli su welfare e politiche sociali. Nello specifico, per l'anno in corso, la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, l'adozione del primo Piano triennale nazionale per la non-autosufficienza e gli interventi a favore delle persone in condizione di disabilità gravissima.

Si tratta di 347 milioni del Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale per il 2019. Risorse che il prossimo anno saranno incrementate, arrivando 587 milioni di euro. Somme destinate al finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. In particolare questi fondi daranno concretezza ai singoli Patti per l'inclusione sociale, progetti personalizzati con interventi di accompagnamento all'inserimento lavorativo e servizi sociali di contrasto alla povertà, nell'ambito delle misure previste dal provvedimento sul reddito di cittadinanza.

Una seconda intesa riguarda l'adozione del primo Piano triennale nazionale per la non-autosufficienza e il riparto del Fondo per il 2019. Più di 573 milioni di euro che serviranno a garantire sul territorio i servizi per le persone disabili, integrando ciò che è già assicurato attraverso le risorse di Regioni e Comuni. Come per lo scorso anno almeno la metà delle risorse dovrà essere impiegata per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima, comprese quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica, e delle persone con demenza molto grave (comprendendo in questa fattispecie anche il morbo di Alzheimer). Rispetto allo scorso anno – come ha tenuto a spiegare il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini - le Regioni potranno chiedere da subito al ministero il 50 per cento delle risorse anche in attesa del perfezionamento del previsto Piano regionale, per evitare qualsiasi interruzione dei servizi.

Sempre sul fronte dei servizi per la disabilità si è sbloccato il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, la legge del «Dopo di noi». Più di 56 milioni che serviranno a far fronte a situazioni in cui la disabilità è aggravata dall'assenza della famiglia.

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