Amministratori

Accoglienza, nuove regole per gli enti locali che vogliono accedere ai finanziamenti statali

di Alessandro Vitiello

Nuove modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo destinati ai servizi di accoglienza dei cittadini stranieri titolari di protezione internazionale, minori stranieri non accompagnati (e altre categorie) sono state indicate dal decreto del ministro dell'Interno del 18 novembre scorso, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 284/2019.
Con lo stesso decreto, poi, che abroga il precedente del 10 agosto 2016, sono state approvate le «Linee guida per il funzionamento del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (Siproimi)», allegate al decreto.

Le candidature
Gli enti locali che intendono attivare servizi di accoglienza devono presentare entro il 31 dicembre e il 30 giugno al ministero dell'Interno - dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione - tramite la piattaforma FN Asilo, le proposte progettuali, che vengono poi valutate e approvate da una commissione.
I progetti approvati, la prosecuzione di quelli già avviati e l'ampliamento dei posti sono ammessi a finanziamento sempre con decreto del ministro, tenendo conto le esigenze di accoglienza e nei limiti delle risorse del Fondo nazionale, in base a quanto prevedono le linee guida allegate al decreto del 18 novembre scorso.
Gli enti locali che hanno già ricevuto contributi per attività e servizi di accoglienza, entro nove mesi dalla scadenza del periodo di finanziamento possono presentare domanda per proseguire il progetto.
Gli enti locali, inoltre, possono anche avvalersi di uno o più soggetti attuatori del progetto, in possesso di determinati requisiti, che vanno comunicati al ministero.

Controlli
Il decreto prevede che i progetti siano controllati in via principale dal responsabile unico individuato dall'ente beneficiario del finanziamento e dalle altre figure amministrative all'interno di questo. Verifiche possono essere disposte anche dal dipartimento per le Libertà civili e l'immigrazione tramite le prefetture.
Una mano agli enti locali che vorranno iniziare nuovi progetti, anche sotto il cappello del Siproimi, comunque, verrà anche dal «Servizio centrale» affidato all'Anci. Ricordiamo che il servizio centrale provvede a:
a) monitorare la presenza sul territorio dei minori stranieri non accompagnati;
b) creare una banca dati degli interventi realizzati a livello locale in favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati;
c) favorire la diffusione delle informazioni sugli interventi;
d) fornire assistenza tecnica agli enti locali, anche nella predisposizione dei servizi;
e) promuovere e attuare un programmi di rimpatrio attraverso l'Organizzazione internazionale per le migrazioni o altri organismi, nazionali o internazionali, a carattere umanitario.

Le linee guida
Il decreto Interno del 18 novembre ha aggiornato anche le linee guida per la presentazione dei progetti di accoglienza.
Il corposo documento composto di 48 articoli descrive dettagliatamente gli obiettivi del Siproimi, i servizi che deve garantire, tutte le caratteristiche dei progetti da finanziare e i requisiti che devono possedere i soggetti proponenti e quelli attuatori. Le linee guida, ancora, indicano i requisiti minimi delle strutture di accoglienza, così come tutti gli altri adempimenti necessari per lo svolgimento dei progetti ammissibili al finanziamento.

Il decreto del ministro dell'Interno 18 novembre 2019

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