Amministratori

Occupazioni abusive, sgomberi in bilico tra tutele sociali e proprietà privata

di Paolo Canaparo

La circolare del ministero dell'Interno sulle procedure di sgombero degli immobili occupati abusivamente, adottata sabato scorso (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 4 agosto 2018) con il preciso scopo di agevolare e rendere meno complessa la liberazione degli immobili, distingue la situazione di chi versa in condizione di accertata fragilità, cui una volta verificata l'impossibilità di adempiere ai propri bisogni autonomamente o attraverso i propri parenti occorrerà garantire soluzioni alternative, da quelle di tutti gli altri occupanti, ai quali, invece, potranno essere assicurate soluzioni provvisorie di accoglienza da rendersi nell'immediatezza dell'evento.

Una soluzione che sembra voler assicurare un equilibrio tra le esigenze di tutela delle persone più deboli e quelle richiamate dalla sentenza n. 13719/2018 del Tribunale di Roma, sezione II Civile, che ha condannato in solido ministero dell’Interno e Stato, a risarcire il danno al proprietario di un immobile occupato abusivamente da nove anni. Motivazione della sentenza: l'apparato dello Stato deve attivarsi affinché il legittimo proprietario possa disporre dell'immobile detenuto da altri abusivamente.
Se è vero che la frequenza del fenomeno delle occupazioni abusive dovrebbe essere diminuita dalla riduzione dell'area della marginalità e del disagio sociale, nemmeno va trascurato il tema della lesione del diritto di proprietà e del diritto di impresa.
L’occupazione abusiva di un compendio immobiliare non lede i soli interessi della parte proprietaria, ma anche il generale interesse dei cittadini alla convivenza ordinata e pacifica, assumendo talvolta un’inequivoca valenza eversiva.

La tutela della proprietà e dell'iniziativa economica privata non è alternativa alla tutela dell'ordine e della sicurezza pubblici, ma ne costituisce una delle manifestazioni più significative unitamente alla tutela della sicurezza e della libertà delle persone.
L'esecuzione degli sgomberi forzati può certamente determinare immediati, ma evidenti e limitati, turbamenti dell'ordine pubblico, la tolleranza delle occupazioni abusive, al contrario, può determinare situazioni di pericolo meno evidenti, ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo. Tollerarle può consentire il formarsi di «zone franche» utili per ogni genere di traffico illecito.
Si tratta di considerazioni che hanno indotto il ministero dell’Interno ad adottare indirizzi per attendere agli sgomberi con la dovuta tempestività, nella consapevolezza che il consolidamento di situazioni d'illegalità possa recare un grave pregiudizio ad alcuni dei principali valori di riferimento nel nostro ordinamento.

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